CANOTTAGGIO – MARIO PETRI ( Trieste -1939) A 21 anni ha preso parte con Paolo Mosetti alla gara di Due Senza, stravincendo la batteria in 7’07”17, poi con un pessimo risultato in semifinale, al quarto posto addirittura con il tempo di 7’40”09. Nel 1963 ha poi partecipato ai Giochi del Mediterraneo. Quello di Mario Petri e Paolo Mosetti: un binomio d’oro che dominò le scene nazionali in una delle specialità più classiche specialità più classiche per quasi un decennio. Dal 1956 al 1962 Petri e Mosetti remarono per la Ginnastica Triestina ed oltre ai titoli tricolori parteciparono giovanissimi (21 anni; n.d.r.) alle Olimpiadi di Roma nel 1960 (della squadra fece parte anche un altro atleta biancoceleste, Savino Rebek; n.d.r.), dove giunsero in semifinale, stesso risultato l’anno successivo agli Europei di Praga. Nel 1962 accettarono l’offerta di passare all’Ignis di Comerio (Va) che proprio in quel periodo decise di affiancare, grazie all’interessamento del patron dello stabilimento Giovanni Borghi, al pugilato, il ciclismo, il calcio ed il basket, anche il canottaggio. Petri e Mosetti giunsero in semifinale ai mondiali di Lucerna. Il 1963 fu la stagione migliore per i due triestini dell’Ignis: su un bacino quanto mai ostico e sul quale era difficile da gareggiare, come Copenhagen, Petri e Mosetti vinsero il Campionato d’Europa, e nella stessa stagione i Giochi del Mediterraneo, consacrandosi come il miglior equipaggio in circolazione nella specialità del 2 senza. Il 1964 è anno olimpico, e sono ancora Petri e Mosetti il miglior armo azzurro nella loro specialità, e lo dimostrarono vincendo le internazionali di Duisburg e Lione. Un malanno fisico colpì Mario Petri che proprio nella stagione in cui si sarebbero dovuti raccogliere i frutti di una avvenuta maturazione, dovette abbandonare il campo.