SPORT, GIOIA DI VIVERE – Quando io fui chiamato alla Redazione Romana de La Gazzetta dello Sport, l‘avvocato bolognese Giuseppe Ambrosini aveva già passato il testimone al nuovo Direttore, il romano Gualtiero Zanetti che, presente Colalucci Direttore del Tifone, mi accolse con Michele Galdi nella grande” famiglia rosa”. Ambrosini, fondatore del Guerin Sportivo nel 1912, aveva retto anche la direzione del Giro d’Italia, tra il 1950 e il 1961. Liberato dagli impegni milanesi, forte del suo carisma e della sua straordinaria esperienza, dette alle stampe SPORT, GIOIA DI VIVERE, nel 1964, giusto alla vigilia dei Giochi Olimpici di Tokio. Un volumetto di 190 pagine, dedicato ai pre-adolescenti d’Italia per dimostrare loro quale palestra d’integrale educazione possa essere lo sport, un invito a viverlo in tutta la sua carica di bellezza ed armonia. Anche in questo caso, Ambrosini si presenta nella veste di ideale staffettista con padre Francis Finn (Tom Playfair) e Orio Vergani (Festa di Maggio). Si tratta di un fantastico succedersi di suggestioni propedeutiche a quel messaggio di cultura etica e di valenze educative, che sarebbe giusto trasferire nelle nostre scuole primarie e secondarie con l’impegno coeso di chj dello sport ha fatto senza infingimenti una ragione di vita, ovvero le donne e gli uomini che, tra le Associazioni Benemerite del CONI, testimoniano i valori certi del movimento sportivo nel Bel Paese. Scriveva Ambrosini per i ragazzi delle “secondarie” : “ Tu sei già uno sportivo d’istinto, come lo sono tutti all’alba della vita. Se fossi sicuro che tu continuerai ad esserlo sempre, nell’osservanza dei principi ideali e morali, senza i quali lo sport cambia veste, essenza e finalità per assumerne altre di genere deteriore, le mie parole diverrebbero inutili. …con gli anni questo istinto semplice, puro, benefico, preso nel vortice della vita, potrebbe condurti sulla falsa strada … Solo quando, adulto, praticherai lo sport con la ragionata e convinta aspirazione alla gioia di vivere sani e robusti, che esso sa dare, come oggi lo pratichi per naturale tendenza e pura ricreazione, potrai dirti sportivo e vorrai esserlo per tutta la vita, sicuro di toccare mete che altrimenti ti sarebbero precluse e di avere soddisfazioni di studio e di lavoro, che altrimenti ti sarebbero negate. …Non basta essere convinto dell’utilità dello sport, né basta goderne alla giornata i benefici; bisogna farlo con intelligenza, con dignità, con misura.”
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