SONO TORNATO BAMBINO, UN BEL POMERIGGIO DEL SETTEMBRE 1953, ALLO STADIO OLIMPICO NUOVO DI PACCA, CON IL MIO GRANDE INDIMENTICABILE AMICO D’INFANZIA TONINO FERRO, IN TRIBUNA TEVERE, ACCOMPAGNATI DAL PADRE GUGLIELMO CON UN PASSATO DA ASTISTA NELLA “BORGO PRATI”. MI SENTIVO UN PRIVILEGIATO PER VIA DEI BIGLIETTI OMAGGIO, CHE CI AVEVA FATTO AVERE MARCELLO GARRONI E QUEL POMERIGGIO EBBI LA FORTUNA DI ASSISTERE ALL’ULTIMA STRAORDINARIA IMPRESA DI NICOLINO BEVIACQUA, AL SECOLO GIUSEPPE, UN TRENTOTTENNE DAI CAPELLI GRIGI, PICCOLO E MAGRO, CHE APPARIVA QUASI IL PADRE DI GIACOMO PEPPICELLI, SUO AVVERSARIO, DI QUATTORDICI ANNI PIU’ GIOVANE. IO NON SAPEVO CHE QUEL PERSONAGGIO ERA STATO IL DOMINATORE SUI 5/10.000 METRI IN ITALIA NEGLI ANNI TRENTA/QUARANTA, CHE AVEVA VESTITO VENTI MAGLIE AZZURRE E TREDICI TRICOLORI, CHE AVEVA FALLITO LA GARA AI GIOCHI DI BERLINO NEL ’36, COME TOCCO’ ALLA TESTONI, MA CHE COME LEI SI ERA RISCATTATO AGLI “EUROPEI” DI PARIGI, PERDENDO D’UN SOFFIO L’ORO, AL TERMINE DI UN EPICO DUELLO CONTRO IL CAMPIONE OLIMPICO E PRIMATISTA DEL MONDO ILMARI SALMINEN (30.52.4 CONTRO 30.53.2). IO ERO EMOZIONATISSIMO NELL’ASSISTERE A QUEL DUELLO ALLO STADIO OLIMPICO , CHE LO VIDE IN TESTA, POI SUPERATO DA PEPPICELLI, STACCATO, RIPRENDERSI E SFERRARE UN ATTACCO CARICO D’ORGOGLIO, UN VERO RUGGITO DA LEONE, AL TINTINNARE DELLA CAMPANELLA PER L’ULTIMO DEI VENTICINQUE GIRI, MIRACOLOSAMENTE SCATURENTE DA QUEL CORPO ANTICO E MINUTO. NICOLINO FU PROTAGONISTA DI UNA PROGRESSIONE IMPRESSIONANTE, SUL TRAGUARDO RIMASE DIETRO AL SUO EREDE PER SOLI DUE DECIMI, MA PER LUI FU COMUNQUE UN TRIONFO, TRA L’ENTUSIASMO DELLA FOLLA CHE METABOLIZZAVA LE PRIME EMOZIONI PREOLIMPICHE, ALL’OMBRA DI MONTE MARIO: TOSI E CONSOLINI SE LO CARICARONO SULLE SPALLE E GLI FECERO FARE UN GIRO D’ONORE UNICO, UN TRIPUDIO DAL QUALE IO RIMASI SEGNATO PER SEMPRE. DI NICOLINO – NELLA VITA SEMPLICE OPERAIO DELL’ILVA, NELLO SPORT ALFIERE DELLA FRATELLANZA GINNASTICA E DEL TRIONFO SAVONESE – E’ RIMASTO UN VAGO RICORDO, MA SAPPIAMO CHE I SUOI RECORDS RESISTETTERO SINO AL 1957 (5000) E 1959 (10.000) GIUSTO QUANDO FU PROTAGONISTA ANCORA UNA VOLTA COME TEDOFORO E ACCESE IL FUOCO NEL TRIPODE PROPEDEUTICO A ROMA 1960. GIUSTO NELLA SUA SAVONA, DOVE ERA NATO IL 28 OTTOBRE DEL 1914 E DA DOVE E’ PARTITO PER L’ULTIMA CORSA IL 12 AGOSTO 1999, PER ARRIVARE OGGI IN VIALE DEI GLADIATORI, AGGIUNGENDOSI AI TANTI IPERBOREI CHE HANNO AVUTO LA CAPACITA’ DI FARCI EMOZIONARE, DI FARCI SOGNARE… (nelle foto: l’ultima gara di Nicolino all’Olimpico; primo con la maglia azzurra; ultimo tedoforo a Savona; il report di Marco Martini sul suo epico duello con Peppicelli all’Olimpico nel 1953).