Primi sole e bagni sul litorale romano ma anche un “avvistamento” che preoccupa non poco: la pinna che fa discutere

Cosa succede quando la natura ti sorprende a pochi metri dalla riva? Una tranquilla giornata di primavera al mare può trasformarsi in qualcosa di molto diverso se, tra un’onda e l’altra, spunta una pinna. È quello che è accaduto sul litorale romano, precisamente a Lido dei Pini, dove a una manciata di metri dalla battigia qualcuno ha avvistato un animale tanto affascinante quanto temuto: uno squalo verdesca.
La scena ha subito attirato l’attenzione, non solo dei bagnanti presenti, ma anche sui social, dove il video dell’avvistamento è diventato virale in poche ore. In molti hanno pensato al peggio: un squalo tigre, un predatore di quelli da film. Ma le prime conferme hanno rassicurato tutti: si trattava di una verdesca, chiamata anche squalo blu, una specie presente nei nostri mari e, fortunatamente, non pericolosa per l’uomo.
Una zona ricca di biodiversità marina
L’avvistamento è avvenuto in un tratto di costa che si estende tra Ardea e Anzio, un’area dove il mare ha conservato una sorprendente varietà di vita. Anzio, tra l’altro, è l’unico comune della zona ad aver ottenuto la Bandiera Blu, riconoscimento che premia la qualità delle acque e dei servizi balneari.

La presenza di cetacei e squali in quest’area, seppur rara, non è così insolita come potrebbe sembrare. Proprio nel 2017, un altro esemplare di verdesca fu trovato spiaggiato a Ostia, suscitando grande curiosità tra residenti e turisti.
Secondo chi ha documentato l’episodio, lo squalo si trovava a circa 15 metri dalla riva e nuotava con calma, senza segni di aggressività. Questo comportamento è coerente con la natura della verdesca, che predilige acque profonde ma può occasionalmente spingersi verso la costa, soprattutto in cerca di cibo.
La verdesca: conosciamola meglio
Con il suo corpo snello e la tipica colorazione blu sul dorso, la verdesca è tra gli squali più eleganti che si possano avvistare nel Mediterraneo. Può superare i 3 metri di lunghezza, ma ha un’indole poco aggressiva. La sua dieta include principalmente molluschi, calamari, piccoli pesci e crostacei. Solo raramente può rappresentare un pericolo per l’uomo, e nella stragrande maggioranza dei casi preferisce evitare il contatto.
Il mare del Lazio, in particolare, si è rivelato negli ultimi anni una vera e propria sorpresa per chi ama osservare la fauna marina. Non solo delfini e tursiopi, come accade spesso nella zona della riserva marina delle Secche di Tor Paterno, ma anche mante mediterranee, tonni e appunto squali, documentano quanto questo tratto di costa sia ricco di biodiversità.
Paura ingiustificata o precauzione?
Come spesso accade, la vista di una pinna ha suscitato reazioni contrastanti. Alcuni bagnanti si sono allontanati dall’acqua, temendo il peggio, mentre altri hanno colto l’occasione per filmare e condividere un momento decisamente raro. A intervenire per smorzare i toni è stato anche chi ha effettuato l’avvistamento: “Non è uno squalo tigre, è una verdesca. Nulla da temere, ma è giusto fare attenzione”.
La verdesca, a differenza dello squalo tigre o dello squalo bianco, raramente si avvicina alle spiagge e ancor più raramente interagisce con l’uomo. Tuttavia, la sua presenza così vicina alla riva invita a una riflessione: stiamo osservando più da vicino il nostro mare o sono gli animali a spingersi sempre più verso le coste?
Secondo alcuni biologi marini, il motivo può essere legato a diversi fattori: cambiamenti climatici, aumento della temperatura dell’acqua, pesca intensiva che modifica la disponibilità di prede in alto mare, o semplicemente una maggiore attenzione da parte dei cittadini che oggi documentano tutto in tempo reale.
Un patrimonio da proteggere
Il nostro litorale laziale è molto più che una destinazione turistica: è un ecosistema complesso, in continua evoluzione, che merita attenzione e tutela. La presenza di specie come la verdesca dimostra che, nonostante l’impatto antropico, il mare conserva ancora spazi dove la natura può esprimersi liberamente.
Ma ogni avvistamento, ogni incontro ravvicinato, porta con sé una responsabilità. Come comportarci quando vediamo uno squalo vicino alla riva? Innanzitutto mantenere la calma, evitare di avvicinarsi e segnalare l’avvistamento alla Guardia Costiera. Non sempre è necessario chiudere le spiagge, ma un monitoraggio è utile, sia per rassicurare i bagnanti, sia per tutelare la fauna marina.
Chissà se la prossima volta che vedremo spuntare una pinna tra le onde, ci fermeremo prima a osservare, a capire, piuttosto che a fuggire. Perché, in fondo, il mare è casa loro da ben prima che diventasse vacanza per noi.