La costruzione dell’inceneritore di Roma solleva interrogativi cruciali sul funzionamento del sistema politico e amministrativo del Lazio, evidenziando anche i limiti di una giustizia spesso lenta nel far luce su questioni di interesse pubblico.
Come riporta oggi il quotidiano online Etruria News al centro della vicenda troviamo Umberto Linari, un geometra di Lanuvio, e l’azienda di famiglia Ecosystem, guidata dal cognato Luca Ortolani. Entrambi sono stati oggetto di approfondimenti, come quelli della trasmissione “Report”, che hanno portato alla luce aspetti controversi legati alla gestione dei rifiuti nel Lazio.
Nel 2022, Ama, la società partecipata del Comune di Roma, ha incaricato Linari di stimare il valore di un terreno a Roma-Santa Palomba, destinato a ospitare un moderno inceneritore con una capacità di 600mila tonnellate di rifiuti annui. Questo terreno, situato accanto alla discarica di Albano gestita dal Gruppo Cerroni, è stato acquistato per 7,5 milioni di euro. Tuttavia, le perizie di Linari, decisive per l’operazione, non sono state asseverate, cioè non hanno ricevuto certificazione in tribunale, sollevando dubbi sulla loro affidabilità.
Nel frattempo, Ecosystem ha beneficiato di significativi favori dalla Regione Lazio. Nel 2023, è stata autorizzata a incrementare il volume di rifiuti trattati da 250mila a 441mila tonnellate annue, con un aumento delle tariffe per tonnellata da 184 a 216 euro. Questo incremento, ufficializzato dalla determinazione regionale G11985, ha portato a ricavi notevolmente superiori per l’azienda.
Dal 2021, il Comune di Albano ha iniziato a pagare una tariffa più alta per il trattamento dei rifiuti presso l’impianto di Ecosystem. Questo incremento delle tariffe, confermato da fatture ufficiali per il periodo 2021-2024, ha aggravato i costi per l’amministrazione comunale e sollevato ulteriori dubbi sull’equità delle operazioni nel settore.
Nonostante una sentenza del Consiglio di Stato che dichiarava illegale l’impianto di trattamento meccanico (TM) gestito da Ecosystem a Pomezia, la Regione Lazio non ha mai applicato tale decisione. Questo ha permesso all’azienda di continuare a operare con impianti non conformi alle normative europee, sollevando dubbi sulla trasparenza delle autorità competenti. (Riferimento: Sentenza del Consiglio di Stato sulla gestione TM, anno di riferimento non specificato)
L’operazione si è svolta durante la conclusione del secondo mandato di Nicola Zingaretti come presidente della Regione Lazio, mentre Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ricopriva anche il ruolo di Commissario per l’Emergenza Rifiuti. La scelta di Ama di affidarsi a Linari, tra migliaia di geometri disponibili, appare sospetta, considerando le connessioni familiari e professionali di Linari con il fondatore e l’attuale amministratore di Ecosystem.
Di fronte a tali anomalie, emerge una domanda cruciale: perché la giustizia e la politica non intervengono con maggiore determinazione? Le irregolarità evidenti e il mancato rispetto delle normative europee richiederebbero un’azione tempestiva, ma la lentezza delle indagini sembra favorire lo status quo. La politica regionale, invece di vigilare, appare spesso più incline a sostenere certi gruppi di interesse.
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