(Adnkronos) –
Nuovi aiuti all'Ucraina o Vladimir Putin vince la guerra. Il messaggio della Casa Bianca al Congresso degli Stati Uniti è chiaro: davanti c'è un bivio e bisogna scegliere quale strada percorrere. Kiev ha bisogno di aiuti per continuare a combattere. Se Washington stacca la spina, chiudendo i rubinetti, il finale è scritto. "Il Congresso deve decidere se continuare a sostenere la lotta per la libertà in Ucraina nell'ambito della coalizione di 50 nazioni o se ignorare le lezioni che abbiamo imparato dalla storia lasciando che Putin prevalga. E' così semplice", ha detto il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. Il quadro è stato delineato dalla Casa Bianca con una lettera che Shalanda Young, a capo dell'ufficio budget, ha inviato al Campidoglio: "Senza un'azione del Congresso, entro la fine dell'anno finiremo le risorse per garantire armi e equipaggiamento all'Ucraina. Abbiamo finito i soldi e quasi finito il tempo a disposizione". Sono pronti 61 miliardi per Kiev, ma se il voto al Senato è una formalità, quello alla Camera è un rebus: i repubblicani non sono compatti nel sostegno al provvedimento e alcuni spingono per votare separatamente il pacchetto che garantisce aiuti a Israele. Per Kiev, con un voto singolo e svincolato dal sostegno a Israele, si rischierebbe il flop fatale. "Credo che qualsiasi membro del Congresso che non sostenga i finanziamenti all'Ucraina stia votando per un risultato che renderà più facile per Putin prevalere – ha spiegato Sullivan – un voto contro il sostegno all'Ucraina è un voto per migliorare la posizione strategica di Putin". Il presidente russo, intanto, si appresta ad andare in missione all'estero. Il numero 1 del Cremlino si recherà in visita questa settimana in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti, come ha annunciato il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov. Il consigliere, riporta l'agenzia Ria Novosti citando a sua volta un'intervista rilasciata da Ushakov al portale 'Life.ru', ha indicato che Putin avrà un colloquio con il principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, prima di volare negli Emirati. L'annunciata missione di Putin nel Golfo segue l'accordo su base volontaria dei Paesi membri dell'Opec+ (di cui fanno parte Russia, Emirati e Arabia Saudita) sul taglio ulteriore della produzione di petrolio nel primo trimestre del 2024 per un totale di 2,2 milioni di barili al giorno. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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