Ma insomma, la vogliamo finire di prenderci in giro? Per oggi, mentre ci lecchiamo ancora le ferite da COP e ci azzanniamo sul COVID, è proclamata la giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Dunque, dovremmo preoccuparci del presente futuro, tenendo conto del passato. Di favola in favola, partendo dal Pinocchio di Carlo Collodi, sappiamo che la normalità è quella illusoria e ingannevole della bugia. Quante ne hanno raccontate e ne stanno raccontando, ne andiamo raccontando a noi stessi bambini, in giro per il mondo? Ieri, qualcuno ricordava con i toni forti del giornalismo d’inchiesta, come da ultimo, giusto al passaggio tra il secondo e il terzo millennio, le “balle” abbiano supportato guerre che hanno avvelenato e distrutto la vita di milioni di persone, dall’Iraq alla Libia, passando per la Siria, il Libano, lo Yemen, la Somalia… Sempre ieri, le notizie sul boom della deforestazione selvaggia nell’Amazzonia brasiliana, in barba alle grida disperate di Gaia, che sta perdendo i suoi polmoni verdi… Dunque, facciamola finita con l’ipocrisia. Diciamo che è tutta una sceneggiata e che dei bambini, ovvero di noi stessi e di quel che ci circonda, del bene primario della vita non ci frega niente. Siamo tutti Pinocchio, con un gran naso, magari di plastica!