Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Rolando Roberti, papà di due bimbi, un maschietto e una femminuccia che frequentano l’Istituto Comprensivo Ardea II, indirizzata al Sindaco di Ardea, Mario Savarese, al Vicesindaco, Morris Orakian, all’Assessore alla Cultura, Sonia Modica, all’Ufficio Lavori Pubblici comunale, alla Regione e al Ministero dell’Istruzione MIUR.
Si tratta di un vero e proprio appello, o meglio, richiesta di aiuto, a tutela dei diritti dei bambini del territorio.
È con estremo e sentito rammarico che devo riscontrare il continuo, e ormai decennale disprezzo, che le varie amministrazioni comunali, dopo essersi riempite le bocche con proclami a favore dei cittadini, riempite in campagna elettorale, ma poi rigettare nel dimenticatoio sociale a cui ci stiamo abituando, rivolgono dal loro piedistallo, ai cittadini di Ardea, ma soprattutto verso chi ha e deve avere più tutele, i bambini, che hanno il diritto e il dovere di reclamare il loro futuro, che anche l’attuale amministrazione sta continuando a reprimere, sia causando disagi vs tutti i genitori, sia togliendo diritti agli stessi bambini.
Diritto all’amicizia
– Ogni bambino ha il diritto di incontrare altre persone e all’amicizia (compito che spetta
anche alla scuola)
– Di sviluppare le proprie capacità relazionali e di legarsi in un unione pacifica (compito della scuola)
Diritto al gioco
– Ogni bambino ha il diritto di giocare, riposarsi e di svagare (quale miglior posto che la
scuola)
– Ogni bambino ha il diritto di essere spensierato e di divertirsi in attività ricreative e di
condivisione (chi meglio della scuola)
Diritto di istruzione
– Ogni bambino ha il diritto di ricevere un istruzione che gli permetta di sviluppare al meglio la sua personalità, i suoi talenti e le sue capacità mentali e fisiche (lo scopo di una scuola)
– L’istruzione ha il compito di prepararlo a vivere in modo responsabile e pacifica, in una società libera e nel rispetto dei diritti degli altri e dell’ambiente (dovere della scuola)
Diritto di sorridere
– Ogni bambino ha il diritto di sorridere, di avere speranza nel domani, di vedere davanti a sé sorridendo e di avere una comunità sorridente (chi meglio dell’ambiente scolastico)
Tutti questi diritti sembrano voler essere lesi, con la sempre più frequente impreparazione, anche amministrativa, delle varie giunte che si succedono di volta in volta. Una cecità atavica e pericolosa che lede nel più profondo la libertà di crescere sia individualmente sia collettivamente, che ovviamente si ripercuote nella vita sociale e civile di tutti i cittadini, partendo dalla mancata manutenzione delle strutture e dell’indotto correlato.
La messa a norma e la manutenzione ordinaria e straordinaria sono, a carico degli enti locali, Leggere 11 1 1996 n.23 che indica che “Gli interventi di manutenzione straordinaria ed ordinaria in materia di edilizia scolastica spettano all’ente locale, proprietario degli immobili (l’art. 3 della Legge 11 gennaio 1996 n. 23). Per le scuole dell’infanzia (dette anche piùcomunemente scuola materna) e per le primarie (o scuole elementari) e secondarie di primo grado ( scuola media), l’ente locale competente è il Comune; per le scuole secondarie di secondo grado (o scuole superiori) e per gli Istituti artistici, l’ente competente è la Provincia.
I Comuni e le province hanno l’obbligo di occuparsi della manutenzione ordinaria degli edifici scolastici, di effettuare i lavori edilizi di una certa importanza, gli interventi strutturali e gli adeguamenti degli impianti elettrici, termici, ecc, nonchè di rilasciare le certificazioni di idoneità, agibilità e conformità
E’ sempre più frequente, in tutta Italia, ormai il caso di scuole che vengono abbandonate a se stesse, Ardea ne è il simbolo attuale, ed è diventato ormai un dato di cronaca il fatto che la manutenzione non è più effettuata o quantomeno scadedente.
Questa situazione di cronica sofferenza di bilancio degli Enti Locali, unita alla storica incapacità di spesa da parte dell’Amministrazione centrale, mette le scuole, e segnatamente i loro responsabili in quanto “datori di lavoro”, cioè i Dirigenti Scolastici, in condizione di continua e allarmante emergenza.
Questo stato di “latitanza” degli enti locali, crea disagi al Dirigente scolastico, che deve barcamenarsi su ogni problema, ma anche su tutto il personale scolastico, dalle insegnanti al personale ATA.
In questi casi inoltre, il dirigente scolastico, qualora si trovi in questa situazione, deve comunque continuare ad adottare, al fine di tutelare gli alunni il personale le famiglie e quanti frequentano a vario titolo le scuole, tutte le misure possibili per prevenire il danno ed eliminare il rischio tutelando anche se stesso, sul piano penale e civile, dalle possibili conseguenze di incidenti che dovessero, al di là di ogni misura, verificarsi.
È da precisare che la legge citata, offre l’opportunità agli Enti Locali di delegare la manutenzione ordinaria alle scuole, sempre che le stesse siano d’accordo ad assumere direttamente tale onere: in questo caso ovviamente l’Ente locale assegna le risorse col vincolo di destinazione alla manutenzione ordinaria.
Ovviamente qualora ciò non avvenga (credo che sia la situazione della quasi totalità delle scuole italiane ndr), l’onere manutentivo è completamente a carico dell’Ente locale.
Sono convinto che l’amministrazione comunale non debba pensare che la scuola risponda solo ed esclusivamente all’ente locale, bensì deve valorizzarla e sostenerla nel suo sforzo educativo, è necessario che gli enti locali siano più propositivi e direttamente attivi per lo sviluppo della scuola nel territorio, e costruire delle politiche di sviluppo territoriale, e questo mettendo al centro e come tema cardine il “ DIRITTO ALLO STUDIO “ per poterle supportare e adeguarle.
Tra l’altro anche la nostra costituzione parla in termini di tutela, l’art. 28 in merito alle
responsabilità civile vs terzi recita – I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti.
In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici – ed è ripresa anche dal testo unico sulla sicurezza D.lg. 81/2008 Art.18 c.3 D.Lgs. 81/08 Obblighi degli Enti locali: 3. Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del presente decreto legislativo, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente decreto legislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei Dirigenti o funzionari Preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico.
Tutta questa poca cura, lungimiranza e soprattutto indifferenza, porta ed ha portato ad una serie di problematiche sociali e familiari a volte frustranti per i genitori, che si aspettano che le istituzioni facciano il loro normale corso per dare diritti a chi diritti deve averne, i bambini e ragazzi, e per le loro famiglie che si ritrovano, molto spesso purtroppo, a dover tamponare una situazione di cui se ne deve far carico l’organo preposto.
E’ inammissibile che ad oggi 06/10/2021, si debba stare con il timore che ogni qual volta piova noi genitori, nonni o chi per loro, corriamo il rischio di dover, con tutte le conseguenze anche lavorative, trovare un plesso o comunque una parte della scuola chiusa, frustrazione questa amplificata non soltanto da anni ed anni di assoluta mancanza di quella minima manutenzione tollerabile, ma anche dall’incertezza che gli enti locali offrono.
Apprendo oggi che sono state fatte delle tamponature provvisorie per poter ripristinare il servizio scolastico, mi preoccupa sopratutto le tamponature che per loro natura porta a soluzioni temporanee e non definitive, la sola manutenzione del contorno, esclusivamente, scolastico, non è sufficiente a garantire la salubrità e sicurezza degli ambienti, visto che ormai ci prepariamo ad affrontare il periodo piovoso e freddo e quindi si deve avere la voglia, l’impegno e la capacità amministrativa, di valutare ad iniziare opere di manutenzione stradale e fogliaria, anche per esempio, la rete di fruizione delle acque piovane. A tutti è nota l’importanza dell’istruzione nello sviluppo economico e sociale di
una società.
Un livello di istruzione più elevato e quindi la crescita delle competenze e delle capacità professionali dei lavoratori è considerato una tappa fondamentale verso una società migliore ed una economia più efficiente ed è naturale conseguenza, il garantire la frequentazione dell’ ambiente scolastico, l’attivazione di questa condizione.
Spero che questo mio pensiero sia letto come una critica costruttiva a favore del ns futuro,
i nostri bambini, e che si dia inizio ad una campagna di ristrutturazione e piani di manutenzione, possibilmente condiviso con i cittadini interessati affinché ogni singolo bambino o ragazzo che frequenta le scuole nel ns territorio, possa sorridere e acquisire quel diritto base che è IL DIRITTO AD ESSERE.
Saluti
Rolando Roberti
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