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Tram o metro, dilemma o falso problema?

Da alcune settimane assistiamo ad una campagna cittadina denigratoria nei confronti del progetto
di articolazione di una rete di tram a Roma. Con una serie di argomentazioni artificiose, utili solo a
generare confusione nell’opinione pubblica ed impedirne così la realizzazione.
Ma perché? viene spontaneamente da chiedersi.

Perchè in una città male amministrata da sempre, in cui trasporti e rifiuti sono le emergenze
quotidiane, non si vuole risolvere in tempi ragionevoli il problema della mobilità, che costringe i
cittadini a vivere male e sprecare la loro vita in attesa di un mezzo che non passa o si rompe, oppure
in mezzo al traffico?

Perchè non si prende esempio dalle decine di capitali europee che hanno una gestione virtuosa della
città?

Perchè ci si ostina a voler scegliere la costruzione di linee metro sotterranee in una città difficile
come Roma?

Come Comitato Pendolari abbiamo aderito subito e convintamente alla campagna lanciata da
Odissea Quotidiana in difesa della costruzione di tram. Tecnicamente non aggiungiamo nulla, le
argomentazioni sono ineccepibili.

Ci preme invece fare alcune considerazioni di altro genere.
Siamo sempre stati, e lo saremo, favorevoli alla cura del ferro, quella vera, non quella tante volte
proclamata ma non implementata. Pertanto, oltre al potenziamento della Roma Lido, atteso da
decenni ma che ancora langue, siamo favorevoli all’aumento del trasporto su binari, più consistente,
più veloce e meno inquinante dei bus. I pendolari vanno tutelati. E quindi siamo favorevoli anche
alle linee metropolitane.

Roma, dal punto di vista trasportistico, è una città trascurata e sottosviluppata.
Tuttavia, c’è da dire che le tre linee metropolitane sono costate un patrimonio alle tasche della
collettività e tempi di costruzione biblici.
Per la Metro A i lavori iniziarono nel 1964 e nel 1980 venne attivata tra le stazioni di Cinecittà e
Ottaviano, cioè 16 anni di lavori. Più i prolungamenti.

Per la diramazione Metro B1 nel 2005 ci fu l’apertura dei cantieri e fu inaugurata nel 2012 nelle
sue prime 3 fermate. a cui si aggiunse nel 2015 la fermata Jonio: cioè 7 anni di lavori. Più 3 per
l’ultima fermata. Costo: 513 milioni di euro
Nel 2007 iniziano i lavori della linea C e nel 2014 fu inaugurata la tratta tra MonteCompatri e
Centocelle. Successivamente fu prolungata a S. Giovanni nel 2018: cioè 7 anni , più 4 per il
prolungamento. Costo fino a S. Giovanni 3,7 miliardi + 790 milioni fino a Colosseo.
Per il prolungamento fino a Prati il governo ha inserito in bilancio 2,2 miliardi di euro. Questa
cifra iniziale stimata è stratosferica e, come sempre, destinata a crescere in corso d’opera.
Il costo medio costruzione metro a Roma è di circa 300 mln €/km (contro i 150-170 mln €/km
in Europa)

Costi tramvie:
• Tramvia viale Togliatti + Tramvia Tiburtina: totale 366 milioni di euro, per opere e
acquisto mezzi
• Tramvia Termini Vaticano Aurelio (TVA) 8 km: totale 250 milioni di euro (excl. mezzi)

Quindi, in sostanza, con i costi di 1 km di linea metropolitana ci paghiamo la realizzazione di
una intera tramvia!!! E i tempi di realizzazione sono molto meno della metà.
Cosa altro si può aggiungere?
Anche i tram sono cura del ferro, perchè allora dovremmo preferire la costruzione di metropolitane?
Forse perchè girano più soldi ed il business è più appetibile?
Forse perchè in queste opere faraoniche ci troviamo solo grandi palazzinari, (pardon, imprenditori
edili)?

Si possono costruire anche metropolitane leggere, di superficie, con costi molto ridotti (p. es. la
Metropolitana Pontina, da Eur al quadrante sud, in modo da evitare un’inutile e più costosa
autostrada da Roma a Latina).

Si tratta di fare le scelte giuste da parte delle istituzioni: cosa privilegiare? Il business dei
costruttori o il servizio ai cittadini in tempi e costi ridotti?
Noi non abbiamo dubbi, siamo per la seconda ipotesi.

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