Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, ha rilanciato senza mezzi termini l’ipotesi di candidatura secca per Torino, quale sede unica per i Giochi Olimpici Invernali del 2026. Il contraccolpo non soltanto mediatico è giunto dopo la mancata firma della Sindaca sabauda , Chiara Appendino, sull’accordo per il progetto di candidatura a tre con Milano e Cortina, cosa che ha portato al defilamento del Governo per il finanziamento pubblico alla soluzione di scorta con il tandem lombardo-veneto e finanziamenti pubblico-privati, con la dichiarata partecipazione delle Regioni, con relativi pronunciamenti dei Governatori Fontana e Zaia, nonché prese d’atto del Sottosegretario alla PCM con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti e del Presidente del CONI, Giovanni Malagò. Come sembrava scontato, purtroppo è puntualmente ripartito un gioco tra le parti politiche e amministrative, Comitato Olimpico Nazionale al centro, appena dopo l’incontro con il CIO a Losanna della delegazione italiana, che aveva rappresentato l’idea monca dell’apporto torinese, salvo la speranza di un recupero, entro la dead line del gennaio 2019. Sull’opinione pro-Torino di Toninelli, c’è già stata la reazione netta dello stesso Giorgetti ed altre ahimè ne verranno, Cosa ritenete che si pensi di noi, a tal proposito, fuori dei patri confini ? Dopo la caduta delle molteplici proto-candidature e quella bocciata del 2004, per Roma, quanto meno che dovremmo imparare a “ lavare i panni sporchi in famiglia”. In ogni caso, per darci una rinfrescatina alla memoria relativa al pregresso sull’argomento “candidature olimpiche, vi ripropongo un mio scritto di due anni fa …
22 settembre 2016