(Adnkronos) –
In Italia quasi tre minori su dieci sono esposti a condizioni di povertà o esclusione sociale e secondo i dati forniti da Istat il 13% della popolazione in età scolare abbandona o comunque è a rischio di non completare i cicli dell’obbligo. Povertà educativa e povertà economica, dunque, alimentandosi a vicenda rischiano di innescare un circolo vizioso difficile da spezzare. Per questo, il Consiglio Centrale di Torino della Società di San Vincenzo De Paoli, associazione da sempre vicina alle famiglie vulnerabili, propone il progetto ‘Liberi di studiare’ patrocinato dal Politecnico di Torino, che partirà a gennaio 2024 con il sostegno economico di Polincontri, associazione per la cultura, lo sport, il tempo libero di chi studia e lavora al Politecnico di Torino. “L’iniziativa – spiega Rodrigo Sardi, presidente del Consiglio Centrale di Torino – prevede il sostegno alle famiglie e l’erogazione di contributi, ad integrazione di quelli pubblici, per l’acquisto di dotazioni tecnologiche, libri e cartoleria e per coprire le spese per l’assistenza personalizzata allo studio, doposcuola, mense, trasporti, pagamento tasse e contributo affitto per fuori sede. Ma ci preoccupiamo anche di garantire occasioni di socializzazione come gite scolastiche e attività ricreative alle quali i ragazzi delle famiglie in difficoltà sono spesso costretti a rinunciare. Desideriamo rimuovere le cause di esclusione sociale che possono aggravare il senso di emarginazione e la frustrazione dei ragazzi”. Una particolare attenzione viene dedicata anche agli studenti con Dsa, che spesso sperimentano un forte disagio emotivo, dovuto alle frequenti difficoltà che riscontrano nel loro percorso scolastico. Dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia non si curano, ma si correggono con dotazioni tecnologiche e assistenza personalizzata allo studio. Un percorso che può permettere di ottenere risultati anche brillanti, ma che spesso ha costi non indifferenti non coperti dall’intervento pubblico dell’ente locale di riferimento, sia per i lunghi tempi di attivazione, sia per la natura specifica di alcune delle spese. “In questi casi alle famiglie – prosegue Sardi – proponiamo un percorso di affiancamento con educatori, psicologi e logopedisti che, attraverso tecniche di apprendimento efficaci e con sussidi didattici specifici, aiutano i ragazzi a superare le difficoltà”. “L’intero progetto – sottolinea Paola Da Ros, presidente della Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli Odv – è perfettamente in sintonia con il carisma della Società di San Vincenzo De Paoli, che prevede un aiuto che non sia solo materiale, ma un vero e proprio accompagnamento in un percorso di crescita personale finalizzato alla fuoriuscita dalle condizioni di disagio. Le famiglie non devono essere lasciate sole con le loro difficoltà, ma seguite con la competenza e la professionalità degli educatori e anche con tutto l’affetto e l’incoraggiamento dei tanti volontari che ogni giorno si spendono per alleviare i problemi di chi soffre”. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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