E’ stato presentato questo pomeriggio a Milano, alla Fiera Internazionale dell’Editoria “Tempo di Libri”, il secondo libro della traduzione in italiano del Talmud Babilonese, Berakhòt (edito da La Giuntina). Il testo è stato commentato e spiegato dal curatore del trattato, rav Gianfranco Di Segni, e dal professor Stefano Levi Della Torre.
“In particolare – ha spiegato Rav Di Segni – si tratta di regole che traggono origine dalla preghiera di Channà, la donna sterile che si recò al Santuario per pregare il Signore di concederle un figlio. La preghiera fu efficace e da lì a un anno nacque un bambino, Samuele, il profeta alla cui vita e opere sono dedicati i due libri biblici omonimi”
“Berakhòt è importante anche per le numerose parti di raconto – ha aggiunto il prof. Levi Della Torre – Si tratta di passaggi che aprono lo spazio a considerazioni filosofiche, alla conoscenza storica, archeologica e scientifica, con brani di grande interesse anche economico e sociologico, sempre senza censure nei confronti di qualsiasi argomento”.
Leggendo i nove capitoli di Berakhòt si entra, nella migliore tradizione talmudica, in una sorta di “universo” nel quale nessun argomento rimane escluso dalla discussione dei Maestri.
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