Ma quando? Diciamocelo pure amici che ogni occasione persa è persa e che questa storia del sorteggio a Bruxelles – per la location dell’Agenzia del Farmaco – appare ridicola per una Federazione tra Paesi, che ha l’ambizione di chiamarsi Unione Europea. Affidarsi alla cabala per attuare una strategia che consenta un agire motivato ed equilibrato, che tenga conto dei problemi e dei disagi derivanti anche dai ruoli geografici è disarmante. L’occasione è persa per Milano, per l’Italia e per l’Unione Europea stessa, ma non è persa per capire con chi abbiamo a che fare, che la filosofia dell’ ognun per se e Dio per tutti continua ad essere dominante, anzi che c’è chi rema perversamente contro, perché nelle tornate di voto prima del sorteggio, Francia e Spagna ci hanno affossato. Come dire, diamo i vantaggi a chi sta già tranquillo e lasciamo nella palta chi sta inguaiato con le migrazioni bibliche. Anzi, sigilliamo bene confini e lasciamo pure all’Italia il blasone dell’accoglienza e dell’autoflagellazione, che la rende nobile e ricca nello spirito.
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