La Corte di Appello di Firenze, Sezione Lavoro, con sentenza n. 465/2018, pubblicata lo scorso 10.05.2018 e/o 12.05.2018.
Non è la prima volta che un’industria di quel calibro, catalogata tra le più imponenti sul territorio italiano è stata messa in ginocchio dalla legge italiana che dimostra esser sempre più vicina alle vittime di amianto.
«Respinge l’appello proposto da Solvay Chimica Italia S.p.A., avverso la sentenza n. 324/2016 del Tribunale di Livorno che per l’effetto conferma. Dichiara tenute e condanna l’appellante a rifondere all’appellato le spese processuali…» commenta la vicenda la Sig.ra Antonella Franchi coordinatrice ONA e portavoce ONA Toscana.
Viene così confermata la sentenza del Tribunale di Livorno che a suo tempo aveva accolto le difese dell’Avv. Ezio Bonanni, difensore del Sig. V. S., il quale era riuscito a ottenere l’affermazione della responsabilità civile (obbligo risarcitorio per patologia asbesto correlata dell’ex dipendente Solvay, vittima di placche e ispessimenti pleurici).
«Il nostro impegno di cittadini come singoli e nell’associazione ha permesso di ottenere significativi risultati nell’impegno per la tutela della salute e dell’ambiente rispetto al rischio amianto e altri cancerogeni, in relazione a condotte dannose e pericolose che la sentenza della Corte di Appello di Firenze riconduce, almeno per il caso di V. S., alle responsabilità precise e puntuali della Solvay Chimica Italia S.p.A.. Certo, siamo ancora alla sentenza di secondo grado, ma è conforme che con quella di primo grado e ormai ricostruisce in modo indefettibile i fatti di causa e cioè il rischio amianto in Solvay ed è per questo motivo che rivolgo un appello alle autorità perché gli standard di sicurezza siano più elevati, anche in ordine ai versamenti in mare (mi riferisco alle c.d. spiagge bianche). Un ringraziamento va all’Avv. Ezio Bonanni che, con tenacia, si è battuto e si batte contro un vero e proprio molok costituito dalla potenza datoriale e contro le agguerrite difese della Solvay Chimica Italia S.p.A., che sono destinate a soccombere fino a quando tenteranno di negare le precise responsabilità e gli obblighi risarcitori in favore delle vittime. Un pensiero va al Sig. Massimiliano Posarelli, che ha perso il papà Romano per un cancro polmonare da amianto rispetto al quale il decesso dell’imputato ha permesso la consacrazione della responsabilità penale»
continua Antonella Franchi, portavoce dell’ONA e coordinatrice delle vedove e degli orfani e vittime amianto.
L’associazione prosegue il suo impegno nella città di Rosignano con lo Sportello Amianto, cui tutti i cittadini possono rivolgersi chiedendo della Sig.ra Franchi al n. 328/4648451 o tramite il sito dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
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