Associazione coordinamento antimafia Anzio Nettuno
Ieri a San Vito Romano, Bruna Colaneri ed Elena De Paolis, due consigliere di minoranza del comune di San Vito Romano, hanno ricevuto un grave atto intimidatorio. La consigliera Colaneri, ha trovato vicino la sua auto una busta con su scritto i nomi di entrambe, contenente due bottiglie di acido e due foglietti con la dicitura “dimissioni”, scritti con ritagli di giornali. Questo episodio è solo uno degli ultimi del Lazio e ce ne sono altri a tutt’oggi, rimasti impuniti. Basti pensare, ai numerosi atti intimidatori avvenuti sul litorale: Nel contesto di Anzio e Nettuno, da anni si registrano attentati ed intimidazioni ai nei confronti di amministratori locali: il 5 marzodel 2013 sono stati sparati sette colpi di pistola contro la villa del vice sindaco di Anzio Patrizio Placidi, ad agosto del 2016 è stata incendiata l’auto del vice sindaco,pro tempore, di Anzio, Giorgio Zucchini. Tutto questo nonostante che, grazie all’impegno di Avviso Pubblico, è stata approvata in parlamento una riforma, che ha inasprito le pene, nei confronti di chi attenta agli amministratori pubblici.
Secondo l’ultimo rapporto di Avviso Pubblico le intimidazioni nel Lazio sono:
574 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza nei confronti degli amministratori locali censiti da Avviso Pubblico nel 2018, uno ogni 15 ore. Queste ultime intimidazioni confermano la gravità della situazione in molte aree della nostra regione.
(Edoardo Levantini)
Il presidente
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