PER DARVI UNA IDEA DI COME LA STAMPA ITALIANA HA INTERCETTATO E COMMENTATO IL DOPPIO CONGRESSO EUROPEO E MONDIALE DEL FAIR PLAY A BAKU, NEGLI STESSI GIORNI DI AZERBAIJAN – ITALIA, VI PROPONGO UN SERVIZIO DAL TITOLO: “DOVE CI SONO I SOLDI, CI SONO PROBLEMI”
di FRANCO ZUCCALA’
BAKU (ITALPRESS)- Le luci dello Stadio OIimpico di Baku brillano e una scritta luminosa che si vede a qualche chilometro di distanza corre tutt’attorno all’impianto, annunciando Azerbagian-Italia di calcio, con i colori del le due bandiere nazionali. La citta’ e’ un’orgia di luci, di palazzi avvenieristici come le tre fiamme, le Flames Towers, che annunciano da lontano la resurrezione -grazie al petrolio- di una Nazione che sino a una ventina d’anni fa era una provincia marginale della Grande madre Russia. Il Mar Caspio porta venti di guerra dalla Siria, non molto distante, e anche i residui poco piacevoli dell’oro nero. Quando venimmo qui, nel 2002, con la Nazionale di Trapattoni, il panorama era tutt’altro e ci capito’ di incontrare qualche pecorella, in giro per le strade della periferia. Ora tutto e’ cambiato e il cosiddetto progresso-regresso ha portato vizi e virtu’ dell’occidente in questa terra ricca di monumenti, moschee e testimonianze di un passato che ha una sua storia, contrariamente a quanto alcuni credono. Inutile aggiungere che tutti i simboli del consumismo sono presenti, dalle nostre Ferrari, alle principali marche della moda internazionale e che la globalizzazione ha ormai portato tutte le simbologie di un modo di vita che sino a pochi anni fa erano fuori dalla mentalita’ di questa gente. Dall’aeroporto moderno e ricco di negozi, alle strade larghe e percorse da fiumi di auto, agli alberghi lussuosi, tutto ci suggerisce che la vita qui e’ cambiata, anche se forse non per tutti. Scambi commerciali, convegni come il “Made in Italy on the field”, stanno a indicare come il comunismo che imperava sovrano, ormai e’ stato dimenticato e i monumenti ai vecchi idealisti come quelli eretti a Lenin e Marx sono rimasti la testimonianza obsoleta di regimi e religioni politiche ormai tramontati. Da comunismo a consumismo il passo e’ stato breve: sono solo cambiate alcune lettere. Fra i congressi in corso d’opera, ci siamo imbattuti in quello in cui si dibatte -presenti i rappresentanti di oltre quaranta Nazioni- sul Fair Play nel mondo dello sport. E il presidente del Comitato Italiano, l’ex collega RAI Ruggero Alcanterini, ci ha dato conto dei risvolti etici della radunata di cotanti personaggi. Qui non si e’ parlato della scandalo FIFA perche’ “in progress”, come ci hanno dichiarato i rappresentanti dell’European Fair Play Movement. Il presidente, l’austriaco Christian Hinterberger, ci ha tuttavia detto: “Lo sport ha due aspetti, uno brillante e uno meno, che definirei black, cioe’ nero, oscuro. E’ chiaro che dove c’e’ il danaro, molto danaro, subentra l’aspetto meno nobile. Ma questa accade nella vita, non solo nello sport”. Parole che possono essere interpretate variamente. Resta il fatto che tutto il mondo sta cambiando e lo sport viene strumentalizzato da chi ne ha fatto un mezzo per far soldi o per portare avanti idee politiche. Ma in fondo, pure sotto altre prospettive, e’ sempre stato cosi’, come la storia delle Olimpiadi, dei campionati mondiali di calcio ecc. ci hanno insegnato. Chi non ricorda la “guerra” fra USA e URSS per portare avanti le proprie idee e i propri “regimi” tramite lo sport ? E chi ha scordato il doping di stato dei Paesi dell’Est ? E cosi’, mentre si dibatte di etica, tutto va avanti come prima. Si scopre (si scopre ?Si e’ sempre saputo) che la corruzione e’ ormai una componente quasi fissa dello sport e che Olimpiadi e Mondiali vengono assegnati all’asta, a chi paga di piu’, eccetera. Il tutto mentre nelle grandi strade della nuova Baku, la vita pulsa e la gente corre come in Occidente, all’inseguimento dell’Eldorado…
(ITALPRESS)