I pendolari dei treni italiani si sentono poco sicuri soprattutto negli spazi esterni alla stazione. Per i viaggiatori la percezione di sicurezza, invece, aumenta all’interno, dove però auspicano un aumento dei presidi di sicurezza giudicando fondamentale la presenza delle forze dell’ordine e del personale del Gruppo Fs. E’ questo quanto emerso dall’indagine sulla percezione della sicurezza a bordo dei treni e nelle stazioni italiane condotta dal Gruppo Fs e presentata oggi al Freccia Lounge di Roma Termini. L’indagine è stata effettuata per capire quanto i passeggeri si sentano al sicuro mentre viaggiano o sono in stazione e quanto, invece, percepiscano di essere esposti a pericoli come furti, molestie o aggressioni. Inoltre, dai dati emerge che la percezione di sicurezza dei viaggiatori è più alta sui treni ad alta velocità, mentre sono considerati come più pericolosi i treni notte. Alla presentazione dello studio sono intervenuti il ministro delle Infrastutture e Trasporti, Matteo Salvini, e l’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi.
“Penso che il 2023 sarà l’anno della svolta per la sicurezza nelle stazioni. Oggi partono bandi per le assunzioni di 1.000 donne e uomini che garantiranno più sicurezza nei treni e nelle stazioni”, ha detto Salvini. In merito all’operazione di Roma Capitale “Termini zona sicura”, i controlli che da gennaio “hanno portato a centinaia di arresti ed espulsioni sono dei dati – ha detto Salvini -. Ovviamente ogni singola rapina è grave e come tale bisogna impegnarsi di più – ha aggiunto -. Le vie limitrofe alle stazioni “saranno controllate dando a polizia e carabinieri più strumenti operativi e per quanto riguarda il governo si punta ad assumere 10 mila donne e uomini delle forze dell’ordine”. La prima cosa interessante “è che la parte su cui dobbiamo mettere più attenzione, secondo chi prende il treno, è la parte esterna alla stazione. Un dato importante è che una volta a bordo del treno, la percezione, è quella di avere una sicurezza maggiore rispetto all’esterno”, ha aggiunto Corradi. “Cosa stiamo facendo sui treni? Parlando dei regionali, dove la sicurezza ha bisogno di salire, tutti i treni sono open cube, aperti e con sistemi di video sorveglianza, come le metropolitane moderne – ha concluso -. Inoltre, è fondamentale iniziare a guardare le stazioni importanti, magari anche minori in termini di numero di passeggeri di Milano e Roma, e verificare se mettere sistemi di filtraggio o tornelli andranno a migliorare la situazione”.
In tutte le città, secondo quanto emerso, lo spazio interno alla stazione è considerato molto più sicuro dello spazio esterno. È soprattutto nelle aree esterne e negli altri spazi urbani, infatti, che alle persone intervistate è capitato più spesso di essere esposti a pericoli concreti. Anche all’interno degli scali ferroviari, però, emerge una chiara richiesta di miglioramento. Tant’è che la percentuale di chi si sente pienamente soddisfatto è meno della metà (42 per cento) degli intervistati, che si riduce al 18 per cento su Roma Termini. Tra le attività da potenziare per migliorare la percezione di sicurezza dei viaggiatori, sempre secondo l’indagine, c’è una maggior presenza del personale di ferrovie dello Stato addetto ai controlli e alla sicurezza. Personale, la cui attività è già oggi riconosciuta e valutata positivamente dagli intervistati (73 per cento voto tra il 6 e il 10). A questa misura, per i viaggiatori, dovrebbe accompagnarsi, con caratteristiche di priorità, anche il potenziamento delle forze dell’ordine all’esterno e all’interno delle stazioni. Per quanto riguarda i treni, reputati più sicuri sono quelli ad alta velocità (il 77 per cento degli intervistati, in una scala da 1 a 9, ha attribuito un punteggio tra 7 e 9 all’Av), seguiti da Intercity/Eurocity (39 per cento), regionali (28 per cento), interregionali (25 per cento) e, all’ultimo posto, i treni notte (21 per cento).
Negli ultimi 10 anni il livello di sicurezza percepito è comunque aumentato. Il 52 per cento dei viaggiatori ha dichiarato di sentirsi più al sicuro rispetto a prima a bordo dei treni e il 46 per cento ha detto lo stesso delle stazioni. Percentuali più basse per gli spazi esterni alle stazioni, dove appena il 25 per cento ha affermato di sentirsi più al sicuro rispetto a 10 anni fa, a fronte di un 43 per cento che si sente meno al sicuro. Il questionario è stato sottoposto dai sondaggisti di Swg nelle stazioni di Milano Centrale, Roma Termini, Napoli Centrale e a bordo dei treni della tratta Alta velocità Milano-Roma a 1.230 viaggiatori tra i 18 e gli oltre 55 anni. Gli intervistati hanno dichiarato di utilizzare, con frequenza e modalità diverse, sia treni Alta Velocità, sia Intercity/Eurocity, treni regionali, interregionali e treni notte, spesso molto presto al mattino o molto tardi alla sera. L’indagine sarà poi estesa anche alle stazioni medio-piccole.
Per rispondere alla richiesta di maggiore sicurezza il Gruppo FS guidato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris ha lanciato una nuova società. Si chiama FS Security, ha l’obiettivo di innalzare il livello di sicurezza sui treni e nelle stazioni, e rappresenta un potenziamento, nonché un anello di congiunzione, tra le strutture fino ad ora attive di Protezione aziendale di Trenitalia e di Rfi, in un’ottica di lavoro sempre più sinergico e integrato. Il progetto prevede diverse iniziative di prevenzione, monitoraggio, contrasto, sempre in stretta collaborazione con le forze di polizia e ci sono in programma, nell’arco del triennio 2023-2025, oltre 1000 nuove assunzioni, soprattutto giovani, ai quali si aggiungeranno accordi e collaborazioni con gli istituti di vigilanza privata.
L’ampliamento di gate e tornelli in alcune stazioni ha già portato, negli ultimi anni, a una importante riduzione del numero dei furti (-80 per cento): il piano prevede quindi di estenderli anche in altri scali ferroviari da nord a sud d’Italia. Nelle stazioni ad alto flusso di viaggiatori ci saranno presidi di competenza regionale e sarà potenziato il personale operativo a partire dai grandi scali di Milano, Roma, Bologna, Venezia, Reggio Calabria e Palermo. A Milano Rogoredo nascerà la Security Academy, dove potranno formarsi figure professionali specializzate in security aziendale, mentre a Roma Termini ci sarà la sede della control room nazionale: un presidio per il monitoraggio di tutte le stazioni attraverso gli impianti esistenti di videosorveglianza dotato di una sensoristica di sicurezza ad alta tecnologia.
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