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Sensibilizziamo ma sopratutto pretendiamo la non violenza

Sensibilizziamo  ma soprattutto pretendiamo    la non violenza

Lungimiranza sulla violenza.

Analizziamo e sensibilizziamo, ma sopratutto  pretendiamo la non violenza. Che siano messe in campo misure concrete per affrontare un dramma che le donne vivono oggi. La violenza.
Invece di guardare il dito, guardiamo la luna! Partiamo dai dati.

Numeri di violenze sulle donne

Il report”Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, curato dalla Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza, ci consegna una verità, purtroppo, chiara. Nei primi nove mesi di quest’anno 82 sono state gli omicidi che hanno avuto come vittime donne,di questi ben 71 (su un totale di 97) sono avvenuti in ambito familiare-affettivo. Nello stesso periodo sono state 4.416 le violenze sessuali di cui il 92% delle vittime sono donne.

Violazioni dell’avvicinamento alle case famigliari.

Analizziamo e sensibilizziamo ma sopratutto pretendiamo la non violenza

Inoltre, un bilancio curato anche dall’Università la Sapienza sull’applicazione della legge meglio conosciuta come “Codice rosso”(entrata in vigore nell’agosto del 2019) ci descrive realmente la mappa dei reati di violenza contro le donne.
Il più alto numero di violazioni in questi tre anni si registra sui provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa a cui segue la diffusione di immagini o video sessualmente espliciti, il cosiddetto “revenge porn”, (3.496 delitti, il 72% ai danni di donne). Per quanto riguarda il primo reato, quest’anno si registra un aumento del 12% rispetto al 2021 e purtroppo l’incidenza della violazione vede in testa la mia terra, la Sicilia con 17,4 reati ogni 100mila abitanti. Altra fattispecie introdotta dalla legge sul Codice rosso è la costrizione o induzione al matrimonio. Da allora sono 48 gli episodi registrati, sembra impossibile ma così è!

A questa violenza si deve aggiungere la violenza psicologica e quella economica che le donne subiscono fra le mura domestiche e negli ambienti di lavoro,la disparitĂ  salariale e la mancanza di politiche conciliative.  Sensibilizziamo e pretendiamo la non violenza.

Il 25 novembre – data celebrativa internazionale – care amiche e cari amici, non è e non deve essere solo una data per analizzare, ma serve per prendere consapevolezza della situazione e rivendicare insieme risposte chiare ed immediate, il codice rosso ed il Family act andavano in questa direzione e su questa strada che dobbiamo pretendere che il governo continui a lavorare. Sensibilizziamo ma sopratutto pretendiamo la non violenza.

Guardiamo a cosa accade nel mondo, a quella rivoluzione per la libertà che stanno facendo le donne iraniane, il 25 novembre è anche per loro, ed insieme a loro dobbiamo gridare una voce “Woman, Life, Freedom” .

 

Tiziano Papagni

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Tiziano Papagni

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