Lo scorso lunedì un uomo di origine pakistana residente ad Anzio, mentre era in stato di degenza negli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno, ha cercato di strangolare una donna, aggredendo inoltre i carabinieri che lo hanno bloccato e minacciando con una cannula i degenti. Dopo questo gravissimo fatto di violenza l’uomo con gravi precedenti penali, è stato rilasciata a piede libero. Un episodio che non è rimasto inosservato, difatti Il senatore del collegio Antonio Saccone in accoglimento dello sgomento e del terrore generato da questa notizia, ha indirizzato un interrogazione scritta per i ministri Salvini e Bonafede che riportiamo qui di seguito:
INTERROGAZIONE a risposta scritta
SACCONE – Al Ministro degli Interni e al Ministro della Giustizia.
Premesso che:
in data 23 giugno 2019 una donna è stata aggredita da un pakistano all’interno del pronto soccorso di Anzio;
intorno alle 23:00 la donna si è recata presso la stazione dei Carabinieri di Anzio, asserendo di essere stata aggredita dal marito, e subito dopo è stata trasportata al Pronto Soccorso;
i Carabinieri dopo aver svolto le procedure di rito nei confronti del coniuge, si sono recati presso l’ospedale per verificare le condizioni di salute della stessa;
al loro arrivo hanno trovato la signora distesa su una barella accanto ad altri pazienti tutti ammassati in una stanza, come spesso ormai succede nei pronti soccorsi;
la signora era visibilmente scossa, stressata psicologicamente, e lamentava forti dolori; ad un tratto il suo vicino di letto, un cittadino pakistano con precedenti penali si è alzato e l’ha aggredita mettendole le mani al collo come per strangolarla, minacciandola di ucciderla;
uno dei Carabinieri intervenuti si è avventato contro di lui, prendendolo di peso e portandolo via con l’aiuto del personale di vigilanza dell’ospedale
Ha calmato l’uomo che si è reso collaborativo, mentre la donna in stato di shock, è stata portata in un’altra stanza;
il cittadino pakistano dopi un momento di tranquillità, davanti a medici e degenti, ha iniziato ad inveire ed urlare strappandosi l’ago cannula che aveva in vena, e minacciando i degenti sulle barelle e gridando: “sono un talebano vi ammazzo tutti”;
i due Carabinieri sono immediatamente intervenuti bloccando l’avventore e nella colluttazione si sono procurati alcune escoriazioni e contusioni;
il cittadino pakistano è stato medicato e subito dopo portato in caserma, per essere sottoposto a stato di arresto;
nonostante l’accaduto, il cittadino pakistano, è stato soltanto denunciato a piede libero e rilasciato dopo qualche ora. Inoltre, alcuni testimoni riferiscono che mentre si allontanava dalla Caserma avrebbe urlato ai carabinieri: “Vi ammazzo tutti”,
l’Interrogante chiede di sapere:
ai Ministri in indirizzo, ciascuno per la propria competenza, se siano state attuate tutte le procedure di sicurezza e quali valutazioni abbia riscontrato il PM di turno per non procedere all’arresto o almeno al fermo di un soggetto che si è manifestato ad alto rischio di reiterazione di atti violenti.
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