Il mondo si va ingrugnendo. Ogni giorno male e perversità si vanno manifestando tra sussulti della natura e rigurgiti biliosi degli umani alle prese con nemici invisibili, come il Coronavirus e ben visibili, come molti leader incapaci di esprimere sentimenti positivi, in totale confusione rispetto alle loro responsabilità. Onoriamo debitamente i gloriosi che ci hanno lasciato, simboli salvifici della capacità di sopravvivere a noi stessi, scoppiando in una universale liberatoria risata, ma non molliamo, non perdoniamo coloro che scambiano l’inferno con il paradiso, che vanno rubando la vita agli inermi per scopi inconfessabili. E non intendo i macellai che sono andati e vanno da Monaco a Parigi, da Berlino a Nizza, a Vienna, meri esecutori di un compito affidato, ma bensì mi riferisco ai veri mandanti, a quei signori impaludati che scientemente o di fatto tirano le fila di una tragica strategia, mirata comunque al profitto, che sia economico o politico, comunque di parte, comunque peloso. Le motivazioni religiose, culturali, etniche, sociali sono pretesti e facili alibi, tanto quanto l’essere fuori di testa. Provate a riflettere, ad attivare il meccanismo rivelatore del ciceroniano “cui prodest” e vi troverete sistematicamente di fronte a risposte inquietanti, rivelatrici di verità ovvie, di cui bisognerebbe avere il coraggio di prendere atto, e trarne le giuste conseguenze. Ricordiamoci sempre che prevenire è molto meglio che curare.
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