Terminata la quarantesima campagna di scavi archeologici a Satricum dove negli anni sono stati trovati reperti archeologici di inestimabile valore risalente ai Latini, Volsci e Romani. Il sito, identificato con l’antica città di Satrico da H. Graillot nel 1885, si trova a circa 9 chilometri dal mare, lungo il corso del fiume Astura, ed occupa una serie di rilievi sulla destra dell’asta fluviale fra il territorio di Latina e Nettuno. Gli scavi hanno interessato la proprietà del Casale del Giglio che, senza difficoltà, ha tolto dei filari di vigne per permettere di continuare le ricerche che hanno interessato l’abitato antico, con il santuario della Mater Matuta, e le necropoli, riportando alla luce una grande quantità di oggetti, tra cui spiccano alcune stipi votive del santuario, e una nota epigrafe in latino arcaico. Sotto le vigne sono stati trovati anche i resti
della città latina del IV secolo a.C. ma anche le capanne del VIII secolo a.C.
Satrico (in latino
Satricum) era un’antica città del Lazio antico, situata nell’attuale Comune di Latina. In età arcaica fu probabilmente la seconda città più grande del
Latium vetus dopo
Alba Longa. Nel 489 a.C. fu una delle città attaccate dai Volsci condotti da Gneo Marcio Coriolano che, dopo aver preso Longula, presero anche Satrico. Fu incendiata e distrutta una prima volta dai Latini nel 377 a.C., e poi nuovamente distrutta dai Romani nel 346 a.C. Dionigi di Alicarnasso la cita nell’ambito delle 29 città latine alleate contro Roma.Era sede di un importante santuario dedicato alla
Mater Matuta, che rimase frequentato anche dopo la distruzione della città, almeno fino al II secolo a.C. Il santuario era sede inizialmente di un culto praticato all’aperto, sull’acropoli cittadina. Nella seconda metà del VI secolo a.C. il tempio di Mater Matuta venne eretto in sostituzione di un primitivo edificio, e fu rimpiazzato da un secondo edificio di maggiore ampiezza nel V secolo a.C., che continuò ad essere restaurato nei secoli successivi e del quale restano importanti resti.
Ora l’area degli scavi non è aperta al pubblico, sarà visitabile su prenotazione una mostra archeologica alle ferriere e all’area archeologica del tempio.
Gli orari sono: Mercoledì – Venerdì – Domenica 10,00 – 13,00 mentre Martedì – Sabato 10,00 -13,00 – 15,00 -18,00
Per informazioni di accesso a gruppi ed eventuali visite guidate, è necessario chiamate il n. 3922234551 o contattare direttamente Michelangelo La Rosa, presidente dell’associazione “Ecomuseo dell’Agro Pontino – Nuova Mater Matuta” al n. 368288844