Roma, degrado nelle stazioni della metropolitana: il sindaco Gualtieri corre ai ripari, ecco cosa sta accadendo
Immaginate migliaia di persone in arrivo da tutto il mondo, in piena estate romana, che scendono da una metro affollata e si ritrovano davanti una stazione fatiscente, con infiltrazioni, servizi chiusi e sporcizia ovunque. Non è un’esagerazione, ma il ritratto attuale di alcuni nodi fondamentali della metropolitana di Roma. E con il Giubileo dei Giovani alle porte, la situazione rischia di esplodere.
Il problema è noto da tempo: le stazioni della linea A, in particolare Anagnina e Battistini, versano in uno stato di abbandono che non può più essere ignorato. E non si parla solo di ritinteggiare i muri o sostituire una panchina rotta, ma di problemi strutturali gravi. Dai sistemi di drenaggio delle acque meteoriche agli impianti di traslazione, passando per l’impermeabilizzazione e la ristrutturazione dei bagni pubblici. A Roma, però, non è mai solo questione di lavori, ma di tempi. E stavolta, il tempo è il nemico numero uno.
Per recuperare terreno, il commissario straordinario Roberto Gualtieri ha deciso di fare un passo fuori dai soliti schemi: niente gare pubbliche, si passa direttamente all’affidamento senza bando. Una procedura che lascia perplessi, certo, ma che in questa situazione sembra l’unica via percorribile.
Con i cantieri della stazione Spagna che sono durati mesi, e solo tre disponibili da qui al 28 luglio, serviva una decisione drastica. L’intervento prevede investimenti per circa 81 milioni di euro, in parte coperti dai fondi per il Giubileo (oltre 67 milioni), mentre il resto sarà finanziato attraverso un project financing.
L’obiettivo è dare una sistemata almeno ai due capolinea, Anagnina e Battistini, ritenuti “nodi strategici di interscambio”. Ma la domanda resta: basteranno davvero pochi mesi per cambiare volto a strutture così compromesse?
Il punto è che non si tratta solo di “decoro urbano”, ma di una questione di funzionalità e accoglienza. La metro di Roma sarà il primo biglietto da visita per chi parteciperà al Giubileo. E il rischio di caos, sovraffollamento e disservizi è altissimo. Anche la sola stazione Anagnina, oggi segnalata in due diverse commissioni comunali per il suo degrado, rischia di diventare un collo di bottiglia ingestibile.
L’amministrazione ha promesso di mettere in campo una “task force” per monitorare i lavori, ma a meno di miracoli, sarà difficile vedere cambiamenti significativi in così poco tempo. Il vero problema? Che questo sprint per il Giubileo mette solo una toppa su una ferita aperta da anni: la gestione discontinua e inefficiente del trasporto pubblico romano.
In fondo, se la metro A si è ridotta così, non è colpa solo del tempo, ma di una lunga serie di scelte mancate. Il Giubileo dei Giovani potrebbe essere l’occasione per una svolta, oppure solo un’altra corsa contro il tempo destinata a fermarsi di fronte a una porta guasta.
Ci chiediamo: dopo il 28 luglio, chi continuerà a preoccuparsi delle stazioni romane? Perché una città come Roma merita molto di più di un restyling d’emergenza ogni dieci anni.
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