Raggi, “Insieme per favorire e valorizzare la donazione delle eccedenze alimentari”
Arginare il fenomeno dello spreco alimentare è una necessità sociale, ambientale ed economica. Roma Capitale è già attiva su questo fronte, come lo sono le imprese della filiera alimentare, le associazioni dei consumatori e le associazioni caritative. Per rafforzare ulteriormente questo impegno oggi è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Campidoglio e i partner del progetto LIFE-Food.Waste.StandUp.
Il progetto è finalizzato a sviluppare una serie di attività volte ad aumentare e rendere più agevoli, per le aziende che operano sul territorio, le donazioni di prodotti alimentari in favore delle persone indigenti. Life è coordinato da Federalimentare in partenariato con Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Unione Nazionale Consumatori ed è co-finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE 2014-2020).
“Il contrasto allo spreco alimentare è uno dei nostri obiettivi, inserito anche nel Piano di gestione dei materiali post-consumo. Con la sigla di questo protocollo, in particolare, ci impegniamo a favorire e valorizzare la donazione delle eccedenze alimentari a persone bisognose. Sempre con lo stesso obiettivo è già partito a Roma il progetto che consente di donare le eccedenze alimentari dei ristoranti ad un gruppo di comunità e case di accoglienza. Si tratta di sinergie importanti che mettono insieme bisogni e lotta agli sprechi”, dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi.
“Come Assessorato alla Sostenibilità Ambientale abbiamo avviato già dei progetti sperimentali nei mercati rionali: in un primo test, gli alimenti invenduti, invece di finire nell’immondizia, sono diventati cibo per gli animali del Bioparco. La prova ha funzionato e intendiamo gradualmente estendere il modello a tutti i mercati, recuperando cibo prioritariamente per i più indigenti. Sulla lotta allo spreco alimentare e la food policy di Roma Capitale stiamo anche lavorando ad una delibera di Assemblea capitolina che ne detterà le linee. Il nostro obiettivo è avere meno rifiuti da raccogliere e smaltire, generando risparmi per le tasche dei cittadini”, afferma l’Assessora alla Sostenibilità Ambientale Pinuccia Montanari.
“Solidarietà e civiltà sono le due anime della lotta allo spreco alimentare. L’intesa siglata oggi è espressione di una messa a sistema di risorse pubbliche e private, unite in un ripensamento virtuoso della filiera di produzione, distribuzione, stoccaggio e consumo delle merci. Alla base, una sensibilizzazione doverosa rispetto alla necessità di ‘apparecchiare la tavola per tutti’: ‘nutrire il pianeta’ rispettando l’ambiente, significa redistribuire le eccedenze e ‘intercettarle’ prima che si trasformino in scarti alimentari, con evidenti benefici anche in fatto di ecologia e costi derivanti da smaltimento delle derrate. Questo progetto mette in luce il tessuto economico sano, che subordina la logica del profitto immediato a un benessere collettivo che sarà vantaggioso per tutti, nessuno escluso. Quello che ci auguriamo è che la sperimentazione avviata nei mercati rionali di Roma si estenda al maggior numero possibile di realtà produttive” dichiara Carlo Cafarotti, Assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale.
“Oggi abbiamo voluto proporre un momento di riflessione comune per condividere best practices ed esperienze, al fine di avviare iniziative che possano condurre ad un effettivo incremento delle donazioni –afferma Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione – La collaborazione tra Roma Capitale e la “filiera della donazione” unita nel progetto LIFE-Food.Waste.StandUp apre nuove prospettive nella lotta allo spreco, unendo soggetti pubblici e privati in una partnership virtuosa. Ogni anno in Italia buttiamo via oltre 5 milioni di tonnellate di cibo, l’equivalente del 15,4% dei consumi alimentari, una quantità che sarebbe sufficiente a nutrire tutte le famiglie ancora in condizione di povertà nel nostro Paese. Al tempo stesso le donazioni a enti caritativi rappresentano meno del 9% delle eccedenze alimentari che l’intera filiera produce. Incentivare le donazioni, che consentono una riduzione dei rifiuti e dei relativi costi di gestione, anche introducendo un concetto di premialità, come ad esempio una riduzione della tassa sui rifiuti, rappresenterebbe uno stimolo potente per sostenere le donazioni”.
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