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Ricorrono i centocinquant’anni di Roma Capitale e ci si attiva per ristorare una delle zone connotanti della storia non soltanto sportiva di Roma, il Foro Italico con il suo Parco e i suoi impianti, il suo patrimonio musivo e statuario, monumentale, rappresentativo in modo importante ed emblematico del “razionalismo” nel Novecento. Dall’altra parte dei tre Ponti sul Tevere, che fanno da contrappunto al Complesso, oltre il Milvio, il Flaminio e quello della Musica, giacciono però ammalorati, nel disagio e nello squallore il Palazzetto dello Sport, lo Stadio Flaminio e lo stesso ex Villaggio Olimpico, che furono altrettanto protagonisti dei XVII Giochi Olimpici, passaggio nodale ed unico del divenire della quasi tri-millenaria Città, con velleità eterne. Per il resto del territorio, all’EUR, al Centro e nei dintorni, altri gioielli attendono la giusta attenzione, salvo lo scomparso Velodromo di cui continueremo a rimpiangere la bieca sorte al tritolo. Si tratta del Palazzo dei Congressi, soppiantato dalla Nuvola, ( che ha carpito anche il contributo dell’Istituto per il Credito Sportivo) del Palasport, della Piscina delle Rose, degli Impianti delle Tre Fontane, della Via Olimpica, dei percorsi e dei circuiti delle gare su strada… Se poi vogliamo tornare all’argomento caro a “Quelli del Dovere Compiuto”, scesi in campo appena un mese fa nel Salone d‘Onore, allora occorre porre mano senza por tempo in mezzo alla costituzione del Museo per Roma Olimpica, come occasione unica e irrinunciabile, onde recuperare quella dignità che è conferita ad ogni Città sede dei Giochi nel Mondo. Volete una proposta concreta e non parole al vento? Beh, prendiamo spunto dal Palazzo delle Scienze, in cui insiste la presenza del Museo Preistorico ed Etnografico “Pigorini”, in un’ala del quale si svolse nel 1960 la clamorosa Mostra “Arte e Sport”, fortemente anticipatoria di quel Museo Nazionale dello Sport, che tanto ci manca… E allora? Allora, non più uno più uno, uguale uno, Nuvola e Palacongressi – oggi doppioni incompatibili dalla stessa vocazione – ma due diverse fantastiche razionali opportunità, destinando quindi il Palacongressi, già sede della 57a Assemblea del CIO nel 1960 e delle stesse gare di scherma per i XVII Giochi, ad un rinnovato straordinario ruolo, quale strepitoso Museo dello Sport, dell’Olimpismo e dei Giochi Olimpici di Roma. Per questo, per un impegno che intendiamo fortissimamente mantenere, richiamiamo il titolo della più bella e struggente composizione di Ettore Petrolini, che di Roma se ne intendeva … “NUN ME SCORDO MAI “…
** Il Foro Italico di Roma presto si rifarà il look. Il ministro per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, ha infatti assegnato un contributo di 80 milioni di euro alla società Sport e Salute per la realizzazione di un progetto di recupero e valorizzazione del parco del Foro Italico, in occasione dei 150 anni di Roma Capitale d’Italia e in vista dei giochi olimpici invernali del 2026.
“Si tratta di un’opera che rappresenta una duplice volontà – ha dichiarato il ministro – da un lato, valorizzare il patrimonio storico e culturale di uno spazio esclusivo di aggregazione e di incontro per tutti e in particolare per tantissimi giovani; dall’altro, promuoverne la dimensione sociale e simbolica in un anniversario come quello dei 150 anni di Roma capitale d’Italia”
Al ministro ha fatto eco Vito Cozzoli, Presidente e CEO di Sport e salute: “Il parco monumentale del Foro Italico, con la sua storia, la sua anima e le sue enormi potenzialità accoglie da sempre i cittadini, sportivi e non, nella sua magnifica cornice, tanto da essere considerato la casa dello sport italiano. Il piano di sviluppo promosso da Sport e Salute, sostenuto in modo straordinario da un investimento dello Stato, permetterà di procedere con la più importante opera di riqualificazione e di restauro conservativo per la valorizzazione del parco creando una hub community, uno spazio innovativo, digitale, aperto a tutti, aggregatore di contenuti ed emozioni che vivranno tutto l’anno”.
*** Un milione e 800mila euro per proseguire l’opera di valorizzazione culturale della Nuvola di Fuksas. Il finanziamento arriva dall’istituto per il credito sportivo e ne godrà l’ente Eur Spa, proprietario del centro congressi di via Asia nel Municipio IX.
Il progetto prevede una serie di interventi “finalizzati allo sviluppo di contenuti di qualità in ambito culturale, in particolare volti a destinare gli spazi del polo a un nuovo concetto di area museale ‘non istituzionalizzata’ – si legge nella nota diffusa da Eur Spa e Ics – , che rivolga le sue attenzioni a una stimolante visione dell’arte, della cultura e del tempo libero come elementi di innovazione sociale e di coinvolgimento civico”.
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