Resta alta tensione nella Casa Circondariale Regina Coeli di Roma, dove nei giorni scorsi si sono registrati numerosi eventi violenti di alcuni detenuti verso altrettanti poliziotti penitenziari di servizio.
“Ieri c’è stata l’ennesima aggressione, nel reparto Servizio assistenza intensificata del carcere di Regina Coeli. Un nuovo giunto pervenuto dall’Ospedale Pertini ha aggredito, proditoriamente e per futili motivi, un Agente di Polizia Penitenziaria. Solo con l’ausilio di altri poliziotti di servizio si è riusciti ad evitare il peggio”, spiega il segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, Maurizio Somma, che chiede ai vertici regionali dell’Amministrazione Penitenziaria “quali provvedimenti sono stati adottati nei confronti dei detenuti che si sono resi protagonisti dei gravi eventi critici accaduti negli ultimi giorni, e quali provvedimenti verranno presi oggi. Tutto il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nel Lazio chiede maggiori tutele”.
Donato Capece, segretario generale SAPPE, giudica la condotta del detenuto di Regina Coeli“un evento irresponsabile e gravissimo. E’ sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori, come dimostra quel che è avvenuto in poche settimane nel carcere di Regina Coeli.
Capece denuncia, infine, che nel solo anno 2021 si sono registrate 1.087 aggressioni contro poliziotti penitenziari, 334 risse, 750 incendi dolosi, 1.274 rinvenimenti di telefoni cellulari e/o SIM e 528 di sostanza stupefacenti, 5.628 segnalazioni per violenze, minaccia, ingiuria, oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale, “e le nostre donne ed i nostri uomini non hanno neppure uno straccio di Taser per difendersi dalle aggressioni dei detenuti violenti”. Detenuti che, sempre lo scorso anno, hanno ricevuto 12.154 procedimenti disciplinari per inosservanza ordini, 9.369 per atteggiamenti offensivi, 5.752 per intimidazione/sopraffazione altri detenuti, 3.195 per appropriazione/danneggiamento beni Amministrazione e 423 per promozione di disordini e/o sommosse. “Di fronte a queste dati catastrofici ed all’inerzia dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia, si aspetta forse il morto prima di assumere quei provvedimenti urgentissimi e non più rinviabili che sollecitiamo da mesi?”, conclude il leader del SAPPE.
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