Ieri migliaia di ambulanti si sono radunati a via dei Cerchi dopo che il Comune di Roma ha comunicato l’annullamento della procedura per il rinnovo delle concessioni dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche, con una nota del Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive Direzione Mercati e Commercio.
Tantissime le donne presenti alla manifestazione: “Siamo madri di famiglia disperate, per noi è l’unica fonte di reddito – si sfogano le ambulanti in protesta Donatella, Simona e Simonetta – se il Comune va avanti, ci troveremmo da un momento all’altro senza la nostra attività, senza garanzie per il futuro. La Raggi ci sta togliendo oltre al lavoro anche la nostra dignità di donne”.
“Stiamo chiedendo solo la possibilità di continuare a lavorare” gli fanno eco i colleghi “La nostra licenza l’abbiamo acquistata, abbiamo investito in furgoni, merce, registratori di cassa; paghiamo regolarmente le tasse allo Stato. Il nostro è un lavoro di sacrifici che facciamo con passione ogni giorno per poter garantire alle nostre famiglie una vita dignitosa”.
Gli operatori del commercio su aree pubbliche sono in protesta da giorni dopo che la Raggi ha chiesto un parere all’Antitrust sulla base del quale vorrebbe aggirare le leggi nazionali e regionali che avevano garantito la proroga delle licenze fini al 2032. Una decisone che arriva come una doccia fredda, in un momento economico già molto difficile a causa COVID-19.
“Con questo ennesimo atto ostile contro gli operatori del commercio su aree pubbliche la Raggi sta di fatto rifiutando qualsiasi confronto, calpestando le leggi italiane che sono state oggetto di decisioni stabilite anche in Conferenza Stato Regioni, con relative linee guida del Ministero dello sviluppo economico, approvate lo scorso novembre – commentano Roberta Angelilli, Stefano Erbaggi e Alessandra Consorti da Fratelli d’Italia – Non è accettabile da parte del Comune di Roma un’interpretazione unilaterale e addirittura la disapplicazione di una legge vigente che va obbligatoriamente rispettata in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Il Governo prenda urgentemente e in modo deciso provvedimenti per evitare di abbandonare alla disperazione un’intera categoria, fatta di microimprese gestite da nuclei familiari, già duramente provata dalla crisi. Non è tollerabile gettare sul lastrico migliaia di persone, facendo decadere immediatamente licenze che avevano ottenuto proroghe certificate fino al 2032, bloccando autorizzazioni e turni di lavoro. Chiediamo al Governo un atto urgente”.
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