Il meccanismo era collaudato. S.V. 30enne romana, con la figlia minore per mano, si recava davanti l’abitazione della suocera, qui incontrava il marito, L.V. 35enne romano che, dopo essere entrato in casa, usciva poco dopo e la riforniva di droga. La donna poi s’incamminava verso casa di una conoscente, M.L 37 enne di Reggio Calabria, da li poco distante. Dopo giorni di appostamento gli uomini del Commissariato Primavalle, diretto da Tiziana Lorenzo, sono intervenuti e, sottoposto a perquisizione le abitazioni, hanno scoperto che, in quella della nonna paterna ove era presente il fratello di L.V., L.V. 33enne romano, anche lui con un ruolo attivo nell’iter malavitoso, erano celati ingenti quantitativi di droga, mentre in quella della conoscente, era adibita una vera e propria raffineria, con materiale per la lavorazione e il confezionamento della sostanza stupefacente. Tutti e quattro i soggetti sono stati tratti in arresto e dovranno rispondere, in concorso fra loro, di produzione e detenzione di sostanza stupefacente aggravata dallo sfruttamento di minori.
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