Roma, prosegue la polemica per la Ztl e la fascia verde: ecco cosa accade nel 2025, le ultime novità

La Ztl Fascia Verde di Roma torna al centro del dibattito, e questa volta le novità sembrano destinate a lasciare il segno. Dal 1° novembre 2025 al 31 marzo 2026, salvo modifiche dell’ultima ora da parte del Comune, le auto più inquinanti – parliamo di diesel fino a Euro 5 e benzina fino a Euro 2 – non potranno più circolare in alcune zone della Capitale. Un divieto che, sulla carta, esiste dal 2015 ma che senza i famigerati “occhi elettronici” ai varchi è rimasto lettera morta.
Ora però si fa sul serio. Il provvedimento è contenuto nell’aggiornamento del Piano di risanamento della qualità dell’aria 2022, approvato dalla Giunta regionale. Il piano, che aspetta ancora il via libera del Consiglio, nasce sulla base dei dati raccolti dall’Arpa Lazio. Nonostante un miglioramento generale della qualità dell’aria a Roma, alcune aree critiche (come la Valle del Sacco) mostrano segnali preoccupanti. Ecco perché la Regione ha deciso di non abbassare la guardia.
Deroghe, varchi spenti e responsabilità future: la palla passa al Comune
Se da un lato i divieti sembrano inevitabili, dall’altro la Regione Lazio – guidata da Francesco Rocca – ha lasciato una porta aperta alle deroghe. In particolare, sarà il Comune di Roma a poter decidere se e come attuare il blocco, magari introducendo misure compensative per evitare penalizzazioni troppo pesanti sulle famiglie. Tradotto: Roma potrà modulare i divieti, anche in base alle classi ambientali o alle zone coinvolte, purché il risultato finale sia comunque una riduzione dell’inquinamento.

Nel frattempo, l’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità sta lavorando per l’attivazione dei primi 50 varchi elettronici già installati. Il problema? Non sono ancora stati accesi, e la campagna informativa per spiegare ai romani cosa accadrà è ancora ferma ai blocchi di partenza. Un limbo che rischia di creare confusione e malcontento tra i cittadini, già provati da mille cantieri e da un traffico sempre più caotico.
Dietro le quinte del dibattito: tra promesse, polemiche e responsabilità
Tra le righe, nella nota della Regione, spunta anche un messaggio politico neanche troppo velato. I divieti, si ricorda, derivano da un accordo firmato con l’Unione Europea dalla precedente amministrazione guidata da Nicola Zingaretti. Insomma, se domani i varchi verranno accesi e i divieti scatteranno davvero, la Regione fa sapere che le scelte sono state “ereditate” e non improvvisate.
E mentre le auto più vecchie rischiano di restare parcheggiate per mesi, nelle cassette dei tergicristalli continuano ad apparire i soliti bigliettini con scritto “compro auto usate”. Un’immagine che racconta bene l’atmosfera in città: tra incertezza, tensione e la sensazione che – ancora una volta – a pagarne le spese saranno i cittadini.
Ma in tutto questo, la domanda resta: questa volta la Ztl diventerà davvero realtà? Oppure assisteremo all’ennesimo rinvio, mentre l’inquinamento continua a fare il suo corso? Ai posteri – e ai varchi elettronici – l’ardua sentenza.