“Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Vogliamo che
sabato 26 novembre Roma sia attraversata da un corteo che porti tutte noi a gridare la nostra rabbia e
rivendicare la nostra voglia di autodeterminazione.
Non accettiamo più che la violenza condannata a parole venga più che tollerata nei fatti. Non c’è nessu- no stato d’eccezione o di emergenza: il femminicidio è solo l’estrema conseguenza della cultura che lo
alimenta e lo giustifica. E’ una fenomenologia strutturale che come tale va affrontata.
La libertà delle donne è sempre più sotto attacco, qualsiasi scelta è continuamente giudicata e ostaco- lata. All’aumento delle morti non corrisponde una presa di coscienza delle istituzioni e della società
che anzi continua a colpevolizzarci.
I media continuano a veicolare un immaginario femminile stereotipato: vittimismo e spettacolo, nean- che una narrazione coerente con le vite reali delle donne. La politica ci strumentalizza senza che ci sia
una concreta volontà di contrastare il problema: si riduce tutto a dibattiti spettacolari e trovate pubbli- citarie. Non c’è nessun piano programmatico adeguato. La formazione nelle scuole e nelle università
sulle tematiche di genere è ignorata o fortemente ostacolata, solo qualche brandello accidentale di
formazione è previsto per il personale socio-sanitario, le forze dell’ordine e la magistratura. Dai com- missariati alle aule dei tribunali subiamo l’umiliazione di essere continuamente messe in discussione
e di non essere credute, burocrazia e tempi d’attesa ci fanno pentire di aver denunciato, spesso ci ucci- dono.
Dal lavoro alle scelte procreative si impone ancora la retorica della moglie e madre che sacrifica la sua
intera vita per la famiglia.
Di fronte a questo scenario tutte siamo consapevoli che gli strumenti a disposizione del piano straordi- nario contro la violenza del governo, da subito criticato dalle femministe e dalle attiviste dei centri anti- violenza, si sono rivelati alla prova dei fatti troppo spesso disattesi e inefficaci se non proprio nocivi. In
più parti del paese e da diversi gruppi di donne emerge da tempo la necessità di dar vita ad un cambia- mento sostanziale di cui essere protagoniste e che si misuri sui diversi aspetti della violenza di genere
per prevenirla e trovare vie d’uscita concrete.
È giunto il momento di essere unite ed ambiziose e di mettere insieme tutte le nostre intelligenze e
competenze.
A Roma da alcuni mesi abbiamo iniziato a confrontarci individuando alcune macro aree – il piano legi- slativo, i CAV e i percorsi di autonomia, l’educazione alle differenze, la libertà di scelta e l’IVG – sappia- mo che molte altre come noi hanno avviato percorsi di discussione che stanno concretizzandosi in mo- bilitazioni e dibattiti pubblici.
Riteniamo necessario che tutta questa ricchezza trovi un momento di confronto nazionale che possa
contribuire a darci i contenuti e le parole d’ordine per costruire una grande manifestazione nazionale
il 26 novembre prossimo.
Proponiamo a tutte la data di sabato 8 ottobre per incontrarci in una assemblea nazionale a Roma, e
quella del 26 novembre per la manifestazione.
Proponiamo anche che la giornata del 27 novembre sia dedicata all’approfondimento e alla definizione
di un percorso comune che porti alla rapida revisione del Piano Straordinario Nazionale Anti Violenza.
Queste date quindi non sono l’obiettivo ma l’inizio di un percorso da fare tutte assieme.”
Promotrici: Rete IoDecido, D.i.Re – Donne in Rete Contro la violenza, UDI – Unione Donne in Italia
Per info o adesioni scrivi a: nonunadimeno@gmail.com
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