L’Etna ha iniziato a sbadigliare, con qualche sussulto e magari aggiungerà qualche brontolio e schiarimento di voce nei prossimi giorni. La Commissione Europea, alzando il sopracciglio, fa il Babau con il Governo italico e le Me Too si sono allargate al “divino” Ronaldo, pluri-pallonaro d’oro. A Santa Maria di Licodia sono crollati i cornicioni, a Salvini e Di Maio si è alzato lo spread e alla Juventus sono calate le azioni. Credo che la sceneggiata genialmente inventata dal grande Gigi Magni intorno al tema dei pagamenti ed esemplificata nella gag tra il Marchese del Grillo (Albertone Sordi) e l’ebanista Aronne Piperno ( Riccardo Billi) incastonata tra un “s’è svejato!” e un “s’è addormito!”, sia il massimo per rappresentare l’idea di un dormiveglia tra storie e problemi, di un rituale scontato e ridicolo, magari non divertente da parte di chi teme le conseguenze delle messe in mora, ma straordinariamente funzionali per chi deve titolare in prima pagina e per chi punta a buttarla in cagnara, in vista delle scadenze elettorali del prossimo maggio. Per questo, farebbe eccezione il fenomeno sismico, ma vale la pena di ricordare che in genere il terremoto vulcano-tettonico è molto superficiale e ha incidenze territorialmente circoscritte, seppure ottomila anni fa, proprio l’Etna, con il crollo di una parte del suo cono sommitale, 35 chilometri cubici di materiale lavico inabissato nel Mare Ionio, causò uno tsunami mostruoso, forse il più grande della storia. In conseguenza dell’enorme frana, si sollevò in mare una muraglia di acqua a forma di anfiteatro alta oltre quaranta metri, poi alla velocità media di cinquecento all’ora si riverberò su tutto il Mediterraneo, investendo Sicilia Orientale, Calabria, Puglia, Albania, Grecia, Creta, Turchia, Cipro, Siria e Israele; quindi colpendo l’Africa Settentrionale, dalla Tunisia fino all’Egitto… E nessuno poi potette gridare “S’è svejato!”.