Penso alle donne dello sport italiano, che lo tengono su insieme ai veterani. Su tutte, di attualità, l’una che scende onusta di gloria e medaglie dalla pedana, Valentina Vezzali e l’altra che sale ancora un gradino per prendere dalla prima il testimone tricolore, da far sfilare a Rio all’apertura dei prossimi Giochi Olimpici, Federica Pellegrini. Manca ora la fase successiva, quella che porti più energia rosa nella dirigenza dello sport italiano e non solo. Lo stesso governo del Paese attende da troppo tempo più equilibrio e con le donne anche senso pratico, resistenza allo stress e temperanza.
Però va affrontato il problema di fondo, che è di natura fondamentale, ovvero quello dell’ipocrisia che pervade ormai da troppo tempo la sfera politico amministrativa. Credo non ci sia al mondo personaggio, con barba o senza, in grado di risolvere alla radice un problema come quello di Roma, antico tanto quanti sono gli anni passati dalla caduta dell’Impero d’Occidente o altre “quisquilie”, come la corruzione, le infiltrazioni di vario genere e natura, l’assenza dal lavoro, il degrado in tutte le sue declinazioni… Ogni forma di partigianeria preconcetta dovrebbe recare l’etichetta “NUOCE GRAVEMENTE ALLA CONVIVENZA CIVILE” . Per il resto, contro l’inadeguatezza delle leggi e il non rispetto delle regole, esiste soltanto l’antidoto del buon senso, quello che dovrebbe essere comune, ma è diventato rarissimo. Per questo, bisogna promuovere le donne, che oggi ci propongono appunto due leader conclamate, come Valentina e Federica.
Ruggero Alcanterini
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