Il danno arrecato all’economia del Bel Paese è ben più grande di quanto non sembri. Parlo del fatto che si sia deciso di collocare ovunque indiscriminatamente i sopravvissuti della “transumanza” dal Continente Africa all’Italia. Non credo che gli accolti siano contenti di finire in luoghi isolati dal contesto sociale, urbano, senza collegamenti, di fatto ospiti reclusi in strutture destinate al turismo. Nello stesso tempo imprenditori del vuoto per pieno ad ogni costo, si rendono disponibili con i prefetti, lusingati dalla quota pro capite di trentacinque euro che, in una economia di scala, può diventare davvero appetibile: questo l’aspetto conclusivo, la banale fase terminale della filiera che parte dai paesi di provenienza e passa per quelli dove prolifera la ricca industria degli “scafisti”. Dico “conclusivo” perché non c’è un dopo, a fronte di un lavacro europeo, che ci concede ringhiosi sforamenti di bilancio a fronte di questo perverso ruolo di accoglienti tombali dei flussi migratori. Ma, a fronte della gioia di pelosi imprenditori beneficiari a tempo indeterminato dell’altrui sventura, si vanno creando guai irreversibili per il turismo tradizionale, di cui l’Italia era leader ed adesso stenta a mantenere l’ottavo-decimo posto, dopo aver fatto la fesseria di liquidare il Ministero ed una adeguata politica del Turismo a beneficio di mille polverizzate inutili promozioni da strapaese. La mia idea è che l’accoglienza deve essere garantita dal sistema di governo in strutture pubbliche, che deve avere una durata breve e che l’identità degli accolti, così come il loro stato di salute, devono essere certi. Che nessuno sia abbandonato, tanto meno i minori, che continuano a scomparire nel nulla a migliaia, nel sudiciume di vergognosi bivacchi, e che a tutti sia garantita la dignità attraverso la formazione e il lavoro socialmente utile, naturalmente per il tempo determinato dal forzato soggiorno. Al contempo, però, le nostre forze armate dovrebbero svolgere un lavoro preventivo di tutela dei nostri confini, mettendo fine all’attività dei mercanti di donne, bambini e uomini, utilizzando gli strumenti d’interposizione formali, che normalmente riguardano la pirateria, almeno dove i Paesi responsabili di queste attività sono nulli. Qualcuno mi dirà che occorre cambiare la Costituzione, onde conferire ruolo diverso al nostro esercito. Bene, facciamolo, piuttosto che arzigogolare intorno ad improbabili risparmi e scambi di ruolo come nel ballo della quadriglia. Concludo dando notizia che, vicino il Porto Turistico di Civitavecchia, nei pressi dell’antica Città di Leopoli-Cencelle, uno dei luoghi più suggestivi del territorio, come le “proibite” Terme di Traiano, in grado di motivare il soggiorno di milioni di croceristi, esiste un Borgo bellissimo legato alla storia dei Farnese, iniziata con Papa Paolo III, con diecimila ettari di tenuta: agriturismo con antico mulino, casale fortificato ristrutturato ad hotel. ristorante, granai, chiesa neogotica, lago da pesca, escursioni a cavallo, cento posti letto. Bene, da qualche giorno questa meraviglia del ricettivo è entrata anch’essa nel tritacarne dell’accoglienza ad ogni costo e sono in arrivo i primi “quaranta” fortunati migranti, che cercano lavoro ma vanno in vacanza…
Ruggero Alcanterini
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