Se fosse vero che la fortuna premia gli audaci, oggi Vincenzo Nibali sarebbe oro olimpico e invece è volato in curva sull’asfalto e lì è rimasto con una doppia frattura. Ma se il problema è quello aureo e non ci si accontenta del caduco argento o del vile bronzo conquistati con molto onore da Rossella Fiamingo, donna di spade e Gabriele Detti, torpedine dello stile libero, allora non possiamo che gloriarci del primo posto assoluto, direi con medaglia crisoelefantina, conquistato senza se e senza ma dal nostro super creativo Marco Balich, una sorta di novello Marco Polo, anche lui veneziano che, dopo Torino 2006, ha stupito il mondo con la sua seconda Cerimonia d’Apertura Olimpica, nel Maracanà, all’insegna del “Toda Joia, toda beleza”…
Ruggero Alcanterini
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