Ecco, continuo con le scene più belle del mio vissuto, il mio film di fine 2016. Riparto dalla immagine di Mario Ferretti (in piedi tra i Giubilo), per passare ad una “figurina” che ritrae il grande Pino Dordoni che, come Adolfo Consolini, riuscì ad essere personaggio iper-popolare dello sport ai tempi in cui Bartali e Coppi polarizzavano in modo esagerato l’immaginario collettivo ed anche il mio di fantasioso undicenne. La Scuola Nazionale di Atletica Leggera a Formia fu un altro dei miracoli di Bruno Zauli, che lì riuscì anche a fare il Sindaco: ideata nel 1953, inaugurata nel 1955, fu per decenni la Cape Canaveral dell’olimpismo italiano e tuttora recita una parte strategica importante. Infine, Roberto Roberti, di cui rammento la copertina di un suo libro sul pentathlon moderno: Roberto, generale in carriera militare, non fu soltanto un amico e un maestro, segretario generale degli “azzurri”, ma anche un grande atleta, prima calciatore dalla Fiumana alla Lazio (1938) e poi, dopo la Seconda Guerra, nazionale appunto del pentathlon moderno tra il 1950 e il ’58, gli anni magici che precedettero Roma 1960…
Ruggero Alcanterini
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