Prendo spunto dalla Mostra aperta a Palazzo Barberini, L’Arma per l’arte e la legalità, legata alla storica azione di recupero di preziose opere da parte dei Carabinieri, per riprendere un tema caro a Salvator Gotta che, come scrittore, ebbe un ruolo chiave per la nostra educazione, come lo ebbe Edmondo De Amicis. Un suo libro del 1955 reca il titolo “GLORIA SUI CAMPI” e la copertina, tratta da un olio di Giorgio Fattori, ne completa il ruolo emblematico. Per questo, vado a recuperare quanto avvenuto sul campo nelle ultime ore e mi riferisco a Marco Tamberi, che a Montecarlo è caduto gloriosamente nel tentativo di migliorarsi a 2,41, dopo aver portato l record italiano a 2,39 e poi ai soldati turchi, che hanno lasciato il campo senza divisa, dopo aver spaventato il mondo con un surreale tentativo di golpe. La conclusione che deriva da tutto ciò è la conferma che : “Bisogna sempre andare sino in fondo!” – ” Chi si ferma è perduto!” – ” Guai ai vinti!”. Scomodando nell’ordine Claudio Lolli, Benito Mussolini e il condottiero gallo Brenno.
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