Francamente penso che il povero William si stia mordendo le mani, per aver perso l’opportunità di un aggiornamento di genere, quattro secoli dopo aver scritto la sua opera ambientata ancora in italia, nel Veneto, tra Verona e Padova e di cui erano protagonisti personaggi alquanto vivaci e rappresentativi di una realtà, in cui la condizione della donna era diversa. Oggi abbiamo una Hilary Clinton che punta alla presidenza del Paese più potente del mondo e il personaggio da piegare risponde al nome di Donald Trump. Onestamente, mi sto divertendo all’idea che si tratti di una commedia di quelle genialmente inventate per il teatro da Shakespeare, anche se si tratta di ben altro, e dalle possibili conseguenze globali a breve termine. Cosa dire, dopo il primo confronto diretto Donald appare come Petruccio, nella fase d’approccio a Hilary, pungente e caratteriale come Caterina. Come finirà la storia dopo le prossime puntate e le elezioni? E’ ancora presto per dirlo, ma al momento le parti sembrano ribaltate e il titolo della commedia pure…
Ruggero Alcanterini
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