Grazie all’operato della Magistratura e delle Forze dell’ordine è venuta alla luce un’enorme discarica per rifiuti tossici, in una cava nella zona del Tufetto, ad Aprilia
La provincia di Latina è sempre più una pattumiera, questo per l’incapacità di tutte le istituzioni di incidere e di coagulare le forze sane e pulite, che hanno reso questi territori produttivi e salubri, strappandoli alla palude malarica. Come Osservatorio Nazionale Amianto abbiamo da tempo sollecitato tutte le istituzioni territoriali (Provincia e Comuni) ad un’azione sinergica con le associazioni e con i cittadini. Purtroppo riscontriamo un’incapacità della politica e delle istituzioni del territorio di rimanere protagoniste di quel sogno che ha permesso di vincere la malaria. A partire dal rischio amianto, dall’assenza di sorveglianza sanitaria e delle bonifiche dei siti contaminati. Non tutto può essere lasciato all’iniziativa della Magistratura e delle Forze dell’ordine. Il tintinnio delle manette non sempre serve a restituire la salubrità e la bellezza a territori deturpati e sventrati. Purtroppo in provincia sono arrivati i rifiuti tossici e altre situazioni che stanno minando la salute dei cittadini, e quindi rivolgiamo un appello pubblico alla provincia e a tutti i Sindaci perché rispettino le promesse elettorali che hanno permesso loro di essere eletti come Primi Cittadini: innanzitutto la tutela dell’ambiente e della salute. Noi come osservatorio tracciamo un giudizio nettamente negativo dell’operato dei Sindaci e delle istituzioni regionali e nazionali, ma non per questo intendiamo far polemica, anzi abbiamo offerto e continuiamo ad offrire la nostra collaborazione” – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Dalle prime ore del giorno 27.7.2017, è quindi in corso un’operazione della Polizia di Stato presso il Comune di Aprilia, con l’esecuzione di 22 provvedimenti restrittivi, richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed emessi dal gip del Tribunale di Roma. Il traffico illecito vedeva portare i rifiuti di ogni genere in una cava nella zona del Tufetto, ad Aprilia. Le indagini sono partite dopo che gli agenti avevano fermato e sequestrato un carico di rifiuti sospetti: mesi di ricerche e appostamenti hanno portato a scoprire un vasto giro di illeciti. Gli inquirenti hanno smantellato un’organizzazione che agiva in modo parallelo alle società regolari di smaltimento: gli arrestati sono accusati a vario titolo, di far parte di un’associazione dedita al traffico illecito di rifiuti pericolosi. L’area è stata posta sotto sequestro. Indagati numerosi imprenditori delle province di Roma e Latina, molti dei quali operanti nel settore del recupero e dello smaltimento dei rifiuti.