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Cronaca

Rifiuti: Fd’I Roma propone di affidare parte delle attività di Ama a soggetti esterni

Suddividere le fasi della gestione del ciclo dei rifiuti di Roma e affidare alcuni rami della lavorazione, dalla raccolta allo smaltimento, a soggetti esterni da individuare con un bando pubblico. È la proposta del gruppo capitolino di Fratelli d’Italia che stamattina ha tenuto una conferenza sul tema. A spiegare i contorni della proposta è stata la consigliera Francesca Barbato: “Bisogna procedere con una vera ristrutturazione di Ama, vanno perimetrate le attività: ad esempio l’attività cimiteriale potrebbe non essere più attribuita ad Ama – ha detto -. Poi la raccolta, lo smaltimento e la riscossione, che è fondamentale e non si riesce a fare in modo efficiente, una volta perimetrate potrebbero essere gestite anche da soggetti esterni individuati ovviamente con le procedure adeguate. Purtroppo – ha concluso la consigliera di Fd’I – se pensiamo che la situazione si risolve soltanto licenziando oppure assumendo siamo sulla strada sbagliata. Decenni di malagestione dimostrano proprio questo”. Secondo il capogruppo capitolino di Fd’I, Giovanni Quarzo, e il consigliere Stefano Erbaggi il sindaco Roberto Gualtieri è “responsabile dell’attuale situazione”.

Per Quarzo “a Roma, a oggi, non esiste una strategia per la raccolta dei rifiuti. Inoltre non esiste una gestione di Ama: si continuano a cambiare i dirigenti, chiamando esterni che sono marziani e non conoscono il tema dei rifiuti di Roma ma sopratutto non vengono riconosciuti dai lavoratori dell’Ama – ha detto Quarzo -. A metà settembre staremo peggio di oggi, nonostante l’ennesimo cambio della dirigenza, già preannunciato. Ama è organizzata male e gli ultimi mesi dimostrano che sono state sbagliate tutte le scelte organizzative. Fino ad aprile il problema era contenuto e ora è esploso. Chi ha fatto queste scelte organizzative, e quindi anche il sindaco, se ne assuma la responsabilità”. Per Erbaggi: “il Comune di Roma negli ultimi due anni ha acquisito nuovi mezzi, delegando la manutenzione degli stessi esclusivamente a chi li vende. Questo sistema funziona in una situazione ordinaria, ma quella di Roma è una situazione straordinaria e spesso e volentieri, tra incidenti e temperature elevate, questo tipo di accordo non è sufficiente”.

redazione

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