Oggetto: I cittadini di Casello 45 non hanno “diritto alla salute” come gli altri.
E’ inutile girarci intorno, ci sono le enunciazioni di principio e la realtà. Tra i diritti costituzionalmente garantiti vi è quello alla “salute”, ma in diverse parti del Paese ciò è rimasto solo sulla carta. A queste bisogna aggiungere anche Casello 45. Di questo “pasticciaccio brutto” ne abbiamo già parlato e con dovizia di particolari, appellandoci anche al neo Prefetto (lettera del 14/11/17) ma da allora nulla si è mosso. Lo stato di evidente disinteresse misto a colpevole impreparazione che contraddistingue tecnici e politici in questa vicenda, ha causato l’assurda situazione che vede oltre 2.000 cittadini prigionieri del proprio quartiere. Questa situazione ha gravi e conosciute ricadute sulla tutela al diritto alla salute di chi vi abita, noi lo dicemmo da subito e di recente è convenuto su tali posizioni anche una istituzione a tutela dei cittadini come il TDM di Aprilia. Ciò con buona pace delle rassicurazioni frettolose di amministratori ormai lapalissianamente incapaci di gestire la cosa pubblica. Tra le persone coinvolte loro malgrado in questa vicenda ci sono numerosi anziani, di cui diversi bisognosi di cure quotidiane e stanti in uno stato di non totale autosufficienza. Sia i lavori per il sottopasso e sia quelli per l’apertura al traffico di Via Vesuvio sono fermi “con le quattro frecce”, e nel frattempo chi avesse bisogno di un’ambulanza dovrà attendere oltre 20 minuti in più rispetto a prima. Inutile ricordare come tale lasso di tempo, in condizioni di urgenza, possa essere lo spartiacque tra la vita e la morte. Ma evidentemente ci sono altre priorità. A nostro avviso questa situazione lede fortemente diritti costituzionalmente garantiti come la sicurezza e la salute ai cittadini di Casello 45. Siamo stufi di veder passare il tempo senza che nessuno si degni di fare qualcosa. Allo stesso tempo i cittadini ne hanno le tasche piene delle parole di circostanza, e delle giustificazioni che in questi tempi abbiamo sentito da parte dell’Amministrazione, visto che poi chi parla è sempre il responsabile di come stanno le cose. Infatti questo “successo” lo dobbiamo al Sindaco e all’Assessore ai Lavori Pubblici, ed è assurdo che con l’usuale faccia tosta si ergano a tenutari della verità assoluta e delle soluzioni ai problemi che loro stessi creano. Il discorso è semplice e lo spiegheremo con una metafora. Se un amico vi presta gratuitamente la sua auto, la buona norma dice che è giusto fargliela ritrovare pulita e magari con il pieno di benzina. Ora sempre metaforicamente, i cittadini hanno prestato la loro auto (la città di Aprilia) a una compagine politica che ora ce la riporta sporca, ammaccata e quasi da rottamare. Volete che costoro abbiano il tempo di finire l’opera?
Il Presidente Il Coordinatore
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