Ragazzi%2C+caverne+e+abissi
lecodellitoraleit
/ragazzi-caverne-abissi/amp/
Ultim'ora

Ragazzi, caverne e abissi

Ma è mai possibile che ci si ostini a giudicare i dodici ragazzi tahilandesi , finiti per loro scelta in fondo ad una della meraviglie della terra , come degli incauti sopravvissuti, piuttosto che come degli straordinari protagonisti di un’avventura, magari estrema ed indimenticabile? Diciamocelo! Ma che cosa pensiamo che sia la metafora della vita, se non la ricerca istintiva e costante della verità, il desiderio di conoscere e di scoprire, di sfidare quanto nascosto nell’inconscio e nelle pieghe carsiche del nostro futuro, rappresentato non solo simbolicamente dalla natura e dalla nostra fisicità in continua evoluzione… Nel 1954, quando avevo tredici anni e cominciavano anche le mie pulsioni atletiche, andando a curiosare nella vetrina di una cartolibreria in via Silvio Pellico, in quel di Prati, a Roma, fui catturato dal titolo di un libro dello speleologo, entomologo, erpetologo bresciano Gian Maria Ghidini: “Uomini, caverne e abissi”, un classico oggi da collezione, che conservo gelosamente, come tutti i romanzi di salgariana creazione, con cui mi sono formato. Quella lettura educativa, intrisa di passione e di scienza, per me fu lo start up per una serie di esperienze al limite del rischio in tutte le cavità e gli ipogei romani, che fossero cave di pozzolana abbandonate o catacombe sterminate e labirintiche, quindi le gallerie delle miniere di alunite in quel di Allumiere, alla luce delle acetilene, sotto le monumentali faggete ed alla fine salvo per improbabili vie di fuga tra i silenzi, i chiaroscuri ed i selvaggi versi della foresta, come indimenticabili passaggi tra le porte più intime e segrete della mia adolescenza. Racconto questo, perché, pur consapevole del parapiglia mondiale mediatico suscitato dallo junior speleo-football team intrappolato con il coach nel sistema ipogeo di Tham Luang, confermo la mia opinione di sopravvissuto all’idea della vita come un’ ostinata ricerca della verità, dell’arca di una felicità e di un traguardo, impossibili da raggiungere, se non alla fine, in fondo a quel tunnel, che comunque tutti siamo portati a percorrere, in un modo o nell’altro, magari senza emozioni.

Ruggero Alcanterini

Direttore responsabile de L’Eco del Litorale

redazione

Published by
redazione

Recent Posts

Gomme larghe o strette per l’inverno: come scegliere secondo Euroimport

Con l’arrivo della stagione fredda, la scelta degli pneumatici torna tra le priorità degli automobilisti:…

2 settimane ago

Insieme contro il bullismo: all’Aurum di Pescara una giornata dedicata a prevenzione e consapevolezza

Il 20 novembre 2025, all’Aurum di Pescara, si terrà una delle iniziative più attese in…

3 settimane ago

Pneumatici 4 stagioni: 5 consigli per la scelta

L’arrivo dell’inverno modifica in modo sensibile il comportamento dell’asfalto cittadino, soprattutto in territori come Pomezia,…

3 settimane ago

ROI e trasparenza: la promessa di QUEST SRL di LUCA FONTANELLI

In un mercato dove la fiducia vale più dei margini, Luca Fontanelli, fondatore di QUEST,…

3 settimane ago

Cosa rende le offerte HONOR Black Friday così vantaggiose?

Il Black Friday è il momento ideale per aggiornare la propria tecnologia. Quest'anno HONOR riesce…

3 settimane ago

Quando i calciatori diventano star dello spettacolo

Il calcio, si sa, non è solo uno sport: è un fenomeno culturale capace di…

1 mese ago