Ponte del pigneto, bufera e proteste dei cittadini per la demolizione. Ecco cosa sta accadendo nel quartiere
Il ponte del Pigneto, un simbolo del quartiere e punto di passaggio centrale, sta per essere demolito. Non è una notizia che arriva all’improvviso; infatti, da quasi dieci anni gli annunci si sono susseguiti, ma finalmente, con l’avvio dei lavori per la nuova fermata della metro Pigneto, sembra che l’addio al ponticello sia imminente.
La data è fissata: il 4 aprile, come confermato da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e dal Municipio V. L’intervento è inserito nel cronoprogramma dei lavori, che prevede anche la realizzazione di un nuovo ponte che sostituirà quello demolito.
Nonostante questa pianificazione, la reazione dei residenti è tutt’altro che positiva. Il ponte, infatti, è molto di più di una semplice struttura. Rappresenta l’unico collegamento tra i due lati di via del Pigneto, e quindi per molti, una via cruciale per raggiungere servizi fondamentali come scuole, mercati e la biblioteca del quartiere.
I residenti, già preoccupati, temono che la demolizione comporterà disagi enormi, costringendo le persone a percorrere lunghe deviazioni, con inevitabili conseguenze sul traffico e sull’inquinamento. Gli attivisti del comitato Pigneto Prenestino non ci stanno e denunciano una situazione che, a loro dire, peggiorerà notevolmente la qualità della vita di chi abita in zona.
In effetti, questo ponte non è solo un’infrastruttura: è diventato nel tempo un punto di riferimento per tutti. “Tra pochi giorni, per andare a fare la spesa, accompagnare i bambini a scuola o semplicemente muoversi da un lato all’altro del quartiere, dovremo allungare il tragitto in modo insostenibile“, affermano gli attivisti.
La preoccupazione non riguarda solo il traffico, ma anche l’accessibilità per le persone con disabilità, che potrebbero trovarsi in difficoltà quando la struttura sarà demolita e il collegamento sostitutivo non sarà pronto. Nonostante le rassicurazioni dell’assessora Maura Lostia, che ha sottolineato che i lavori sono pianificati e che il nuovo ponte sarà realizzato nella stessa fase di cantiere, i dubbi rimangono.
La costruzione del nuovo ponte, che dovrà essere accessibile e non creare problemi alla viabilità, è stata infatti confermata, ma non è chiaro se i residenti potranno contare su un’alternativa adeguata durante i lavori. In passato, erano stati fatti annunci di soluzioni temporanee, ma spesso questi piani sono stati disattesi. Il rischio, quindi, è che la situazione si faccia davvero insostenibile per il quartiere.
Gli attivisti non si fermano e il 17 marzo hanno già organizzato una protesta accendendo luci rosse sul ponte come simbolo della loro opposizione alla demolizione. Inoltre, hanno annunciato una nuova manifestazione per il 22 marzo, con un corteo che partirà dalla stazione della metro Pigneto. Il loro messaggio è chiaro: “Ascoltare i bisogni e i desideri degli abitanti è il primo passo per un rinnovamento intelligente e sostenibile per il quartiere”.
Una delle richieste più urgenti riguarda la salvaguardia della struttura esistente. Sebbene l’assessora Lostia abbia confermato che gli elementi architettonici del ponte non saranno “gettati via”, ma piuttosto salvaguardati per una futura valorizzazione, gli abitanti sono scettici.
In particolare, chiedono che venga rispettata la promessa di riutilizzare la struttura nella realizzazione di un “tracciato che ripercorrerà il vecchio ponte pedonale” una volta completati i lavori di riempimento del vallo. Ma c’è anche chi teme che queste promesse siano solo un modo per placare il malcontento, senza che si faccia davvero qualcosa per migliorare la situazione.
Nel frattempo, il quartiere vive una crescente frustrazione. La paura che la demolizione avvenga prima che il nuovo ponte sia pronto, e che il progetto non soddisfi le esigenze degli abitanti, alimenta il malcontento. Non è solo una questione di viabilità, ma anche di accessibilità, sicurezza e qualità della vita. L’ombra di un intervento che sembra rispondere più alle esigenze di rinnovamento urbano che a quelle della comunità si fa sempre più lunga.
Il futuro del ponte del Pigneto resta incerto. Quali soluzioni si troveranno per evitare il caos nei giorni della demolizione? Il quartiere riuscirà a trovare un equilibrio tra il necessario rinnovamento e il mantenimento dei suoi legami storici e sociali? La risposta a queste domande potrebbe non arrivare subito, ma nel frattempo, i residenti non intendono rimanere in silenzio.
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