“Educare alla sicurezza nazionale”. Con questo obiettivo il comitato civico “Grande Pomezia”, in collaborazione con il centro Studi Difesa e Sicurezza (Cestudis), ha organizzato un incontro presso l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Via Copernico”, al quale hanno preso parte circa trecento studenti, insieme a numerosi docenti.
Presenti anche diversi imprenditori del territorio e una rappresentanza dei dirigenti scolastici di altri istituti della Provincia di Roma, interessati a realizzare anche nei loro istituti la stessa iniziativa.
A parlare ai giovani della necessità di dotarsi di strumenti utili per capire i valori di sicurezza e responsabilità, allo scopo di formare futuri cittadini consapevoli, sono stati il Generale Luigi Ramponi, Presidente Cestudis, già direttore del SISMI (Servizio Informazioni e Sicurezza Militari); il Capitano Luigi Ciravegna, Comandante della Compagnia di Pomezia e Paolo Scotto di Castelbianco, direttore della Scuola di formazione del sistema delle informazioni per la Sicurezza della Repubblica.
Perché svolgere un convegno a scuola, davanti a centinaia di studenti?
La risposta arriva dal protocollo d’intesa siglato nel 2016 tra il MIUR e il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), attraverso il quale si è concordato sulla necessità che la cultura della sicurezza passi prima di tutto dalla scuola.
I motivi di questa scelta sono stati illustrati in apertura da Angela Gadaleta, dirigente dell’Istituto “Via Copernico”, prima scuola in Italia ad organizzare un evento simile dopo la firma del protocollo d’intesa. Gadaleta ha sottolineato come “attraverso iniziative conoscitive e di promozione della cultura della sicurezza sia possibile instaurare e favorire rapporti di collaborazione per attività di natura didattica e di formazione. In tal modo è possibile riconoscere le minacce e agire di conseguenza per neutralizzarle”.
Convinto della necessità di “rendere i giovani sempre più consapevoli dello scenario internazionale in cui vivono e dei rischi che può correre il nostro Paese, come ad esempio il terrorismo, il pericolo cibernetico e le insidie che nascondono i più diffusi mezzi di comunicazione di massa” anche Andrea Ruggeri, responsabile del Cerimoniale per il Cestudis, per il quale si può “contribuire alla sicurezza del proprio Paese senza essere per forza “agenti segreti”, ma cittadini che nella vita quotidiana possono diventare delle vere e proprie sentinelle”.
“La sicurezza nazionale interessa l’intero territorio, a prescindere da dove possa avvenire un attentato o un evento criminoso” ha spiegato il Capitano Luigi Ciravegna, Comandante della Compagnia di Pomezia.
“Particolare attenzione – ha detto Ciravegna – deve essere posta nell’uso dei cellulari e la raccomandazione è specialmente per i più giovani. Sono perennemente connessi e durante le varie attività sui social network possono imbattersi in messaggi o richieste anomale, che devono essere subito segnalati a Carabinieri e Polizia”.
Criminalità, terrorismo e mondo cyber sono stati i temi affrontati dal Generale Luigi Ramponi, che ne ha evidenziato le principali caratteristiche, soffermandosi sulle modalità per contrastare questo tipo di minacce e di come i giovani possono contribuire a farlo.
Un intervento, quello di Ramponi, al quale gli studenti hanno dedicato molta attenzione e interesse, a dimostrazione di quanto sia importante veicolare questo tipo di argomenti attraverso il filtro della scuola.
Da Paolo Scotto di Castelbianco, sono infine giunte informazioni preziose sul significato di intelligence e sull’attività che svolge. “Non dobbiamo confondere – ha precisato – gli 007 raccontati dal cinema, con quelli reali, il cui lavoro è discreto, dove non ci sono riconoscimenti pubblici e bisogna provare un alto senso delle istituzioni”.
Scotto, che è sceso dal palco avvicinandosi poi agli studenti, testimoniando in tal modo il desiderio dell’intelligence di raccontarsi in maniera diretta ai più giovani, si è complimentato con il Comitato organizzatore e l’Istituto scolastico pometino per l’iniziativa, ricordando che “l’intelligence è sempre alla ricerca di profili nuovi” e invitando tutti a “collegarsi al sito internet, dove è possibile trovare informazioni utili e molto interessanti”.