Alla sconfitta della Nazionale di Calcio ieri a Lilla, di fronte alla “gaelica” Irlanda, frutto non biologico della cinica strategia di Antonio Conte, ha fatto da premessa e contraltare la temeraria conferenza stampa di Sandro Donati e Alex Schwazer a Bolzano, sigla di fatto conclusiva di una vicenda “pirandelliana” , in cui ci siamo cacciati tutti e da cui si sta tentando di uscire con il rischio di rimanere letalmente intrappolati nelle sabbie mobili delle sigle, della chimica, delle competenze, dei sistemi, della comunicazione, del vortice mediatico… Credo che questa vicenda rischi di essere sottostimata per la portata delle conseguenze immaginabili e inimmaginabili possibili, indipendentemente dall’esito dei controesami della IAAF, che ieri non ha esitato nemmeno davanti ai corazzieri quirinalizi e ad una signora temperante, com’è Elisa Rigaudo. Si sta alzando un vento caldo arroventato, che rischia di compromettere finanche il clima olimpico, oltre quello interno alla Federazione Internazionale e tra la stessa e la FIDAL. La IAAF, che ha oggi un Presidente come Sebastian Coe, ha ereditato diverse patate bollenti e si è’ dovuta far carico della gigantesca diaspora doping, che ha messo in mora l’intera Russia alla vigilia dei Giochi di Rio. Credo che le pesanti accuse di brogli lanciate nei confronti della Federazione Internazionale, in quel di Bolzano, non siano altro che benzina gettata sul fuoco…