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Piani di zona, da Campidoglio ok a riordino e snellimento procedure affrancazioni e trasformazioni

Sul portale di Roma Capitale formule calcolo a disposizione cittadini

Coordinare e snellire le procedure per le affrancazioni e le trasformazioni in materia di Piani di zona. E’ l’obiettivo principale della delibera approvata dall’Assemblea capitolina che punta a rimettere ordine nel settore a partire dal superamento dei contenuti dei precedenti atti deliberati dall’Amministrazione degli anni passati. A breve, grazie all’approvazione definitiva in Aula del provvedimento, saranno pubblicate sul portale di Roma Capitale le formule di calcolo per dare la possibilità ai cittadini interessati di calcolare in forma puramente presuntiva gli importi che dovranno sostenere.

A presentare il provvedimento in Sala del Carroccio in Campidoglio l’Assessore all’Urbanistica Luca Montuori, la Presidente della Commissione Urbanistica Donatella Iorio e il Presidente della Commissione Speciale di Indagine amministrativa sui Piani di Zona per l’Edilizia Economica e Popolare Pietro Calabrese.

In particolare la delibera ridefinisce e semplifica in maniera trasparente la formula per la definizione del corrispettivo di trasformazione e del corrispettivo di affrancazione dai vincoli del prezzo massimo di cessione in modo da poter mettere il calcolo a disposizione di tutti i cittadini che ne avranno necessità.

L’orientamento giurisprudenziale cui dovranno allinearsi le modalità di calcolo, prevede la detrazione non solo dei corrispettivi riferiti al costo delle aree, ma anche degli oneri di urbanizzazione, che fino ad oggi non erano contemplati, oltre ad un ulteriore abbattimento proporzionale al tempo trascorso dalla stipula della convenzione.

Secondo quanto previsto dal Regolamento Generale delle Entrate, viene anche introdotta, per chi ne farà richiesta, la rateizzazione del corrispettivo (sia di affrancazione che di trasformazione).

Si prevede inoltre una soglia minima da versare a titolo di corrispettivo di trasformazione e/o affrancazione in tutti i casi in cui tale corrispettivo dovesse risultare inferiore a tale soglia, anche nel caso in cui siano già trascorsi venti anni dalla stipula della convenzione o la stessa risulti scaduta.

 

Le formule di calcolo dovranno essere applicate sia alle domande di affrancazione e/o trasformazione pervenute presso il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica in data successiva alla delibera approvata sia alle domande pervenute precedentemente per le quali non sia ancora avvenuta la stipula della convenzione integrativa.

Le entrate derivanti dalle procedure di affrancazione e/o trasformazione, infine, saranno vincolate al completamento delle opere di urbanizzazione all’interno dei Piani di Zona non ultimati o con carenza di fondi.

Siamo soddisfatti di questo provvedimento, frutto di un lavoro costante e capillare. Sul tema delle affrancazioni – sottolinea Montuori – abbiamo posto da sempre la massima attenzione a partire dal potenziamento degli uffici per smaltire le pratiche in corso. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di cercare soluzioni e possibili semplificazioni al percorso di gestione delle pratiche coinvolgendo i diversi attori istituzionali e le categorie professionali collegate ai provvedimenti da prendere. Crediamo che quello di oggi sia un risultato molto importante che premia un lavoro di gruppo intenso che ha visto collaborare Aula, Commissione capitolina, uffici, per rispondere a una istanza che proviene dai cittadini su un tema delicato come l’abitare. Inoltre abbiamo avviato un dialogo con il governo per la risoluzione degli aspetti più impattanti delle norme che necessitano un intervento legislativo, non solo nell’immediato, per risolvere l’emergenza che si è venuta a creare con il contenzioso tra acquirenti e venditori degli immobili”.

Questa delibera permette all’Amministrazione di snellire e velocizzare le procedure per ottenere l’affrancazione e la trasformazione degli immobili siti nei Piani di zona – spiega Iorio -. Roma Capitale con questa nuova delibera mette ordine in un settore complesso, modificando e integrando le deliberazioni precedenti, e dà risposte certe ai cittadini coinvolti, garantendo loro trasparenza, equità e certezza dei tempi di lavorazione delle pratiche. Questa delibera oltre a dare i suoi frutti all’interno dell’Amministrazione capitolina è utile anche a richiamare l’attenzione dell’attuale Governo e a stimolare l’emanazione di provvedimenti di carattere legislativo che consentano di superare le criticità emerse in seguito alla emanazione della sentenza 18135 della Cassazione e di sciogliere i nodi di questa intricata vicenda che coinvolge 400.000 persone solo nella Capitale“.

“Come consiglieri siamo felici che le linee politiche di indirizzo dettate a gennaio dall’Aula all’unanimità, frutto di un lavoro di ascolto della cittadinanza durato mesi in Commissione Urbanistica, abbiano trovato conferma nella Delibera elaborata dagli Uffici, e approvata ieri in Assemblea. In sostanza – conclude Calabrese – abbiamo corretto il dispositivo introdotto dalla gestione Commissariale che, non avendo coinvolto la cittadinanza, aveva costretto le famiglie interessate ad attendere tempi imbarazzanti e a pagare somme sproporzionate per poter procedere all’Affrancazione. Finalmente mettiamo a disposizione dei romani una procedura semplificata, con detrazioni precedentemente non contemplate, secondo una nuova disciplina coerente con tutto il quadro normativo di riferimento. Viene considerato sia il diritto di superamento del vincolo del prezzo massimo di cessione per poter rivendere gli alloggi a prezzo di mercato, così come normato dal legislatore nazionale nel 2011, sia i principi socio economici alla base dell’Edilizia Agevolata, così come garantiti dalla Costituzione e disposti nella Legge 167 del 1962 per l’Edilizia Economica e Popolare, a tutela del patrimonio abitativo convenzionato con il Comune, per cui realizzato su terreni di Roma Capitale e in buona parte con finanziamenti pubblici erogati dalla Regione, quindi derivanti dalla tassazione in carico a tutta la collettività, in favore delle famiglie con redditi non in grado di poter sostenere l’acquisto e soprattutto la locazione di un immobile a prezzi di mercato. Ora tocca al Governo risolvere in fretta gli effetti della sentenza della Cassazione del 2015 per dare alle famiglie coinvolte nei contenziosi privati una soluzione definitiva”.

redazione

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