Questa storia del petrolio italiano, oggi demonizzata e preoccupante, ha avuto pur sempre un padre nobile come Antonio Stoppani, abate rosminiano, pioniere della geologia e Presidente della sezione meneghina del Club Alpino Italiano, protagonista della storia risorgimentale, addirittura zio della geniale straordinaria Maria Montessori, pilastro dell’educazione nel mondo. Dunque, Stoppani, nato a Lecco nel 1824, protagonista strategico delle Cinque Giornate di Milano ( costruendo piccole mongolfiere, che volando fuori dalla città accerchiata, portavano messaggi di rivolta nelle campagne milanesi ) divenne insegnante straordinario di Geologia all’Università di Pavia (1861) e docente del Politecnico di Milano come professore di Geologia (1867) direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Milano sino al 1891. Ancora Stoppani, esperto conclamato di antropologia preistorica, nonchè presidente sia della Società Italiana di Scienze Naturali (dal 1883 al 1891), sia della Società Geologica Italiana nel 1884, ma soprattutto autore nel 1876 del volume “IL BEL PAESE – CONVERSAZIONE SULLE BELLEZZE NATURALI, LA GEOLOGIA E LA GEOGRAFIA FISICA DELL’ITALIA”, riguardanti l’impatto dell’attività umana rispetto all’equilibrio naturale del mondo e l’ingresso dell’uomo nella storia geologica, definito come la comparsa di una nuova forza geologica universale, sconosciuta nelle ere precedenti, al punto da chiamare “era antropozoica” il periodo attuale. E qui lui, Antonio Stoppani, volgarizza e divulga la scienza, trattandola anche con un capitolo come “LE SORGENTI DI PETROLIO”, descrivendo un fenomeno naturale di emissioni bituminose nei pressi del paese di Tocco, all’ombra del Gran Sasso, dove l’Arollo, affluente del Peschiera , accumulava in cavità sotterranee notevoli quantità di petrolio che con le piogge e le piene finivano per determinare fenomeni d’inquinamento del tutto simili a quello di Genova nei giorni scorsi. Come capitò per lo sport nella scuola con Francesco De Sanctis, ministro illuminato della Pubblica Istruzione che lo introdusse per legge sin dalle elementari, adesso, dobbiamo prendere spunto da Stoppani, che nel suo scritto ci da menzione di un fenomeno che poneva problemi per il nostro territorio già centocinquanta anni fa.
Infine una curiosità: nel 1906 Egidio Galbani, fondatore dell’omonima azienda, iniziò la produzione di un nuovo tipo di formaggio, che chiamò Bel Paese, prendendo il nome dall’omonima opera dello Stoppani; il prodotto divenne in breve famoso anche all’estero. Sulla carta che ricopre il formaggio è stata presente fino agli anni Novanta del Novecento una carta ferroviaria d’Italia con sovrapposto il ritratto del celebre abate-geologo.