Apprendo da recenti articoli di stampa locale della riapertura del reparto della “Week Surgery” presso il nostro Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno.
È indubbiamente un’ottima notizia, ma come sempre, spesso la propaganda delle buone notizie è necessaria a velare qualcosa che buono di certo non è.
Come ho infatti comunicato in Consiglio Comunale Congiunto con Anzio lo scorso 26 settembre direttamente al Direttore dell’ASL-RM6, il Dott. Narciso Mostarda, la “Week Surgery” ha dovuto chiudere nello scorso giugno per carenza di personale: i lavoratori non erano in numero sufficiente per poter sopperire alle dovute e meritate ferie dei colleghi.
Infatti, la riapertura non è effetto di politiche e scelte amministrative votate al risanamento del servizio ospedaliero, ma è dovuta ad un fattore molto più naturale e basilare: il rientro dalle ferie, e la nuova turnazione invernale. Tant’è vero che lo stesso Mostarda, nelle slides che ci ha mostrato in Consiglio, ha indicato l’1° ottobre come la data di riapertura del reparto, a riprova del fatto che la riapertura stessa era già prevista.
Questa è la radice del problema, e sin quando non si lavorerà in tal senso per risolverlo esiste il concreto rischio che a giugno 2020, e l’anno dopo, e l’anno dopo ancora, il reparto debba chiudere di nuovo per le medesime motivazioni.
Parlare di “Ospedale a pieno regime” quando la sola chirurgia è spesso a corto dei farmaci necessari, tanto che il personale si vede costretto a “chiederli in prestito ad altri reparti”, e protagonista purtroppo di carenze di strumentazione, come la scarsa disponibilità di trapani per le osteosintesi, è a mio avviso del tutto inopportuno.
Un Ospedale a “pieno regime” dovrebbe disporre del Reparto UTIC (Unità di Terapia Intensiva Coronarica) completamente funzionante, e non con le quattro frecce perché da maggio 2019 non si fa manutenzione al macchinario che ne permetterebbe l’apertura.
A tutto ciò si aggiunga la convenzione a tempo determinato per tenere aperti i reparti di Pediatria e Ostetricia e il disegno è completo: non si è fatto altro che derogare i problemi.
Ma derogare un problema, non lo risolve.
Proprio per questo con i portavoce del Movimento di Anzio, in Regione e in Parlamento, continueremo a lavorare per salvaguardare il diritto di tutti noi alla salute.
Luigi Carandente
Mariateresa Russo
Mauro Rizzo
Rita Pollastrini
Alessio Guain
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