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Ambiente

ONA Tv dedica una puntata alle vittime del dovere

Online il quinto appuntamento di ONA Tv

L’ONA resta schierata in prima linea in difesa della salute umana e dell’ambiente. Con particolare attenzione però, alle vittime amianto e le vittime del dovere.

A tal proposito il 2 novembre, l’associazione di promozione sociale, ha voluto celebrare questo giorno così particolarmente triste in modo speciale. In quella giornata è rito ricordare tutti i caduti. Sopratutto coloro che sono caduti in guerra difendendo il loro Paese.

Un episodio dedicato alle vittime del dovere

La quinta puntata di ONA TV è dedicata al personale civile e militare impiegato nelle missioni in Italia e all’estero. La trasmissione ha cercato di puntare l’attenzione soprattutto su coloro che hanno riportato danni alla salute.

Infatti, poche persone sono a conoscenza dei rischi a cui i nostri militari vengono esposti. Tra questi troviamo: fibre di amianto, nanoparticelle e radiazioni per i proiettili all’uranio impoverito, vaccini contaminati ed altri veleni.

Facciamo un passo indietro su chi sono le vittime del dovere

Quando si parla di vittima, si fa riferimento allo stato di servizio, Ovvero, a colui che subisce la lesione alla sua integrità psicofisica per effetto di agenti cancerogeni. Ci sono, poi, altre vittime, quelle della strada, di attentati terroristici fino ad arrivare alle vittime amianto.

Per questo motivo, richiamiamo tutta la disciplina relativa al riconoscimento di causa di servizio. Quindi, ottenuto tale riconoscimento, si può chiedere quello dello status di vittima del dovere. Per i rapporti privatizzati, l’indennizzo INAIL.

Ottenuto il riconoscimento della lesione biologica, come riconducibile al servizio, ed in particolare, all’esposizione a sostanze tossico nocive, è possibile chiedere il riconoscimento di vittima del dovere. Poi c’è il caso classico di coloro che in missione subiscono dei danni (art. 1 co. 563 della L. 266/05), in alcuni casi, purtroppo, anche la morte.

Tutela vittime del dovere ONA news

Tra gli impegni fondamentali di ONA APS, vi è la tutela della dignità della vita umana che presuppone la dignità del lavoro. La tutela del lavoro è strettamente correlata alla nostra vita, così come si legge anche nella nostra Costituzione. Per questi motivi i nostri militari debbono essere tutelati come si evince dall’art. 2087 c.c.

Nel caso in cui si verifica un’esposizione a qualche cancerogeno è necessaria la sorveglianza sanitaria. Al fine di limitare il danno attraverso la diagnosi preococe. Come spiega il giornalista e conduttore Massimo Maria Amorosini, in questa nuova trasmissione.

In studio, con l’avvocato Ezio Bonanni presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Il presidente dell’ONA fu il primo a denunciare, in Italia, il rischio amianto con riferimento alle unità navali della Marina Militare. Infatti, furono mano a mano, censite migliaia di vittime. Le tutele furono estese anche in ambito penale. Tant’è vero che, sono ora in corso due procedimenti penali presso la Corte di Appello di Venezia.

Gli alti ufficiali della Marina Militare Italiana sono imputati in questi 2 procedimenti. In più, con riferimento al procedimento penale Marina Ter, c’è stata l’avocazione delle indagini da parte del Procuratore Generale di Venezia. L’amianto non è il solo killer che sta falcidiando i nostri militari.

Sono, infatti, alle c.d. vittime del dovere, ai sensi dell’art. 1, co. 564, L. 266/05, tutti coloro che hanno svolto servizio in particolari condizioni che li hanno esposti ad un maggior rischio. In particolare, quello cancerogeno. Secondo l’ultima giurisprudenza, tutti coloro che sono vittime di malattie professionali, debbono ottenere il riconoscimento della c.d. equiparazione alle vittime del dovere.

È questo il cavallo di battaglia dell’Avv. Ezio Bonanni. L’art. 20, L. 183/2010, stabilisce il principio per il quale le vittime dell’amianto nelle unità navali della Marina, debbono ottenere il riconoscimento di equiparati a vittime del dovere. Per di più, c’è il principio di risarcimento dei danni.

Questo principio, è affermato anche per quanto riguarda le esposizioni all’uranio impoverito. In particolare, le nanoparticelle di metalli pesanti e le radiazioni, risultato dei proiettili. In più, c’è tutta la problematica legata ai vaccini contaminati e le esposizioni al radon.

Quindi, tutte le vittime nelle Forze Armate, comprese quelle dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare, hanno diritto al risarcimento, oltre che al riconoscimento dello status di vittima del dovere.

In realtà, i cancerogeni agiscono in sinergia e si potenziano l’uno con l’altro. Ecco perché l’ONA, memore di insegnamento del Prof. Giancarlo Ugazio, afferma il principio della prevenzione primaria.

Massimo Maria Amorosini: necessarie tutele per Forze Armate

Introduce la trasmissione il Dott. Massimo Maria Amorosini, giornalista di ONA TV e dell’ONA, anche di ONA notiziario amianto. Nella sezione vittime del dovere ONA News si trovano tutte le informazioni sui materiali cancerogeni, sulle tutele sanitarie e legali.

Le Forze Armate hanno pagato un duro tributo al loro impegno nelle diverse missioni di pace. I nostri militari sono stati esposti a nanoparticelle, con metalli pesanti, e a radiazioni per l’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito. In questo modo, anche per il programma vaccinale errato, è ancora in corso una epidemia.

Già, il loro dovere, a cui non fa da contraltare, nel nostro Paese, un diritto: quello alla tutela e alla difesa della propria vita.

“Non si ricordano solo le vittime del dovere – afferma il conduttore infine introducendo l’argomento – ma anche quelle del lavoro e del terrorismo”.

E proprio a quelle del terrorismo sono state equiparate le vittime del dovere da un punto di vista legislativo. Lo spiegano tutti gli ospiti, anche con riferimento alla 4° puntata.

Vittime del dovere News: ‘Serve maggiore attenzione

Il quinto appuntamento andato in onda il 5 novembre 2020, è stata un’esperienza intensa. Si parla in ogni caso di vite perdute o compromesse per sempre e dimenticate da uno Stato patrigno.

Si parla di famiglie distrutte dal dolore del lutto, a cui si aggiunge quello del sentirsi abbandonati.

Leit motiv che stringe attorno alla discussione è la necessità di porre attenzione maggiore verso questi temi ma anche l’importanza di tenere viva la Memoria. Perché non si dimentichi che ancora, a causa di un quadro normativo insufficiente così come insufficienti sono le risorse economiche a disposizione, molti di loro finiscono per diventare in realtà vittime dell’indifferenza.

Vittime del dovere News: serve maggiore attenzione

Ospiti della puntata in collegamento via etere:

  • Carlo Calcagni, Colonnello Ruolo d’Onore Esercito Italiano e membro dell’ONA;
  • Gaetano D’Onofrio Sottufficiale Marina Militare Italiana in congedo;
  • Enzo Vanzan papà di Matteo Vanzan primo caporal maggiore dei Lagunari, morto nel 2004 in combattimento in Iraq durante l’operazione Antica Babilonia.

L’Avv. Ezio Bonanni: necessario tutelare i nostri militari

Apre il dibattito l’avvocato Ezio Bonanni a cui il giornalista rivolge una domanda articolata e chiara.

“Varie leggi sono state promulgate negli anni con l’intento di destinare alle vittime ed ai loro familiari una serie di indennizzi, pensioni privilegiate, ed altri contributi accessori.

Questi sussidi sono stati introdotti già negli anni 80 e poi confermati ed irrobustiti nel 2005 con la legge 266. Nel tempo, la regolamentazione normativa ha subito delle modifiche. Vi è ancora una diversità di regolamentazione delle vittime del dovere rispetto a quelle del terrorismo.

Sono in corso dei percorsi legislativi di proposte di legge, per armonizzare le discipline. Quale è l’attuale quadro normativo e cosa bisogna cambiare per garantire realmente i diritti a i nostri compatrioti?”.

Avv. Ezio Bonanni: il quadro normativo vittime del dovere

L’avvocato parla immediatamente di “insufficienza e contraddittorietà del quadro normativo” innanzitutto in quanto ad equiparazione tra le vittime del dovere e quelle del terrorismo, laddove anche queste ultime vengono “pesantemente pregiudicate”.

Il problema fondamentale e gravissimo per Bonanni di una situazione complessa che va certo oltre la questione economica. Infatti, c’è un problema di prevenzione primaria. Cioè evitare che ci siano condizioni di rischio, per amianto, radon, radiazioni e nanoparticelle. L’utilizzo dei proiettili all’uranio impoverito ha determinato una condizione di rischio nei Balcani e negli altri territori delle missioni. Poi vi è tutta la problematica della gestione di operazioni militari e tutele a vario titolo.

Vittime del dovere ONA news: accertare le responsabilità

Quindi, tale problematica, risiede proprio nell’insufficienza delle risorse economiche destinate a tali vittime.

“I nostri militari sono stati mandati allo sbaraglio – riflette lucidamente l’avvocato. Richiama l’attenzione del colonnello Carlo Calcagni e ricorda il caporalmaggiore Matteo Vanzan barbaramente trucidato. Anche il fatto che il militare si è visto negare, dopo la morte, la medaglia al ‘valor militare‘, con un riconoscimento equipollente. Prosegue – e penso alla contaminazione multipla di agenti patogeni e metalli pesanti, a pratiche vaccinali errate e gravi conseguenze per la salute”.

E chiarisce ancora: “Penso ai campi di Nassiriya che non erano difesi adeguatamente e penso a regole di ingaggio ugualmente inadeguate”.

È amareggiato mentre ricorda le vittime che difende instancabilmente da molti anni. Parla di “Politici inadeguati, privi di esperienza e di preparazione, anche nella logica politica”.

Rispondendo infine alla domanda afferma che: “questi nostri militari sono stati riconosciuti vittime del terrorismo. In realtà – dice l’avvocato –  l’Ona sta lottando nelle aule dei tribunali e nelle audizioni parlamentari per una normativa che sia omogenea, per le vittime del terrorismo e per le vittime del dovere”.

Carlo Calcagni: il Colonnello

Nel corso della trasmissione, il Colonnello Carlo Calcagni, è intervenuto, ed ha ribadito la necessità di una maggiore attenzione per le vittime del dovere.

Ha illustrato il suo impegno di militare e tutta la sua tragica vicenda e quella dei suoi commilitoni. Per approfondire sull’intervento del Colonnello Carlo Calcagni e su quanto dichiarato in trasmissione dagli altri ospiti in studio, oltre a consultare gli atti in video, è possibile consultare il seguente link:

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