“Pamela voleva vivere e dei mostri le hanno spezzato tutti i sogni” e “Giustizia per Pamela Mastropietro”: sono due degli striscioni esposti davanti al tribunale a Perugia, in piazza Matteotti, dove da poco è arrivata la madre di Pamela Mastropietro, Alessandra Verni, insieme a una decina di sostenitori. Stamattina, alla Corte d’assise d’appello del capoluogo umbro, si apre il processo bis per Innocent Oseghale, 33enne nigeriano imputato per l’omicidio della 19enne romana, avvenuto a Macerata il 30 gennaio del 2018. La prima condanna all’ergastolo della Corte d’assise di Macerata, confermata dalla Corte d’assise di Ancona, non è stata accolta dalla Cassazione la quale, pur confermando l’omicidio, ha rinviato alla Corte d’appello di Perugia la decisione sulla contestazione della violenza sessuale. Amici e familiari, sostenuti anche dall’associazione “Fuori dalle righe”, stanno presidiando l’ingresso del tribunale.
Omicidio Mastropietro: la madre di Pamela, unica sentenza giusta è l’ergastolo
“Mi aspetto che da questo secondo processo in appello esca una sentenza di ergastolo, e che” l’imputato, Innocent Oseghale “resti in carcere a vita”. Lo ha detto Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, uccisa a Macerata il 30 gennaio 2018, interpellata da “Agenzia Nova” davanti al tribunale di Perugia dove si sta per aprire il processo d’appello bis per l’imputato Innocent Oseghale. Il carcere a vita “è ciò che merita. Qualsiasi altra condanna la riterrò ingiusta”, ha concluso la donna.
Omicidio Mastropietro: presidio davanti al tribunale di Perugia, la madre “si confermi ergastolo”
“Pamela voleva vivere e dei mostri le hanno spezzato tutti i sogni” e “Giustizia per Pamela Mastropietro”: sono due degli striscioni esposti davanti al tribunale a Perugia, in piazza Matteotti, dove da poco è arrivata la madre di Pamela Mastropietro, Alessandra Verni, insieme a una decina di sostenitori. Si sta per aprire così, stamattina, alla Corte d’assise d’appello del capoluogo umbro, il processo d’appello bis per Innocent Oseghale, 33enne nigeriano imputato per l’omicidio della 19enne romana, avvenuto a Macerata il 30 gennaio del 2018. La prima condanna all’ergastolo della Corte d’assise di Macerata, confermata dalla Corte d’assise di Ancona, non è stata accolta dalla Cassazione la quale, pur confermando l’omicidio, ha rinviato alla Corte d’appello di Perugia la decisione sulla contestazione della violenza sessuale. Amici e familiari, sostenuti anche dall’associazione “Fuori dalle righe”, stanno presidiando l’ingresso del tribunale. “Mi aspetto che da questo secondo processo in appello esca una sentenza di ergastolo, e che Oseghale resti in carcere a vita”, ha detto Alessandra Verni. Il carcere a vita “è ciò che merita. Qualsiasi altra condanna la riterrò ingiusta”, ha concluso la donna.
Omicidio Mastropietro: Oseghale arriva in tribunale, insulti dagli amici in piazza
“Me… sei una me…”: gli insulti degli amici di Pamela Mastropietro, in presidio davanti al tribunale di Perugia, hanno accolto l’arrivo dell’imputato Innocent Oseghale in Corte d’appello. Oseghale è giunto a bordo di un furgone della polizia penitenziaria. L’uomo è imputato nel processo d’appello bis per l’omicidio della 19enne avvenuto a Macerata il 30 gennaio 2018. All’arrivo in piazza Matteotti si sono levate le urla dei familiari e amici della vittima.