– Era scontato che con il ballottaggio, a Roma, si mettessero in gioco i Giochi Olimpici del 2024, oltre che quelli elettorali per il futuro Sindaco. Nel contempo, la squalifica per due anni a Maria Sharapova mette in discussione non soltanto le mille variabili del tema doping, ma la stessa essenza dell’appuntamento olimpico che, aperto ormai ad ogni espressione del professionismo sportivo, meno la Moto G.P. e l’Auto Formula Uno, verrà dunque privato a Rio della glamour superstar della racchetta. E’ evidente che sono passati anni luce da quando al povero Carlo Airoldi fu impedito di correre la Maratona ad Atene (1896) a Pierre de Coubertin di far organizzare le Olimpiadi a Roma (1908) e invece a Bruno Zauli consentito di donare la rinascenza a Roma e all’Italia con i XVII Giochi (1960). Adesso il quadro è molto diverso, permeato dal mostro della sofisticazione, dalla corruzione e dalla frode sportiva, da giganteschi interessi economico-politici, dal terrorismo, dall’opportunismo e dalla demagogia, fino dalla carenza più grave, come la mancanza di una cultura adeguata. Non mi sembra il caso di ripetere che gli investimenti strutturali motivati da un importante evento possono dare benefici straordinari nel lungo termine, com’è accaduto nel 1992 per Barcellona e come era capitato a Roma stessa cinquantasei anni fa. Per quanto riguarda il tema “Olimpiadi si o no a Roma”, abbiamo già fatto la nostra esperienza, diciamo un test di prova, con il ritiro della candidatura per il 2020 da parte di Mario Monti. Una candidatura rimane tale sino alla decisione del CIO, salvo ritiro. Lo scontro attuale sta avvenendo su di una proposta di candidatura italiana da integrare e confermare con lettera a firma del futuro Sindaco della Capitale … Di fatto la nostra immagine è già sovraesposta in campo internazionale e il tris , dopo la storica prima marcia indietro del 1906 da parte di Giovanni Giolitti ed Ernesto Nathan , sarebbe catartico, dai limiti di tempo indefinibili, nel bene e nel male .