Nettuno, in zona Santa Barbara alla per arrivare a Colle Paradiso ignoti hanno scritto sul muro: “Per sempre il nostro capitano.. Ciao Diablo”
La scritta si riferisce a Fabrizio Piscitelli, capo ultras della Lazio, meglio noto come Diabolik, ucciso lo scorso 7 agosto. L’uomo è stato centrato da un proiettile esploso alle spalle e che lo ha centrato alla testa trapassandolo all’altezza dell’orecchio sinistro. Fabrizio Piscitelli, aveva 53 anni. Era una figura di spicco del tifo biancoceleste per il suo ruolo di storico capo degli Irriducibili della Lazio. Una grande passione, la Lazio, ma anche diversi problemi con la legge. In passato Piscitelli è finito in manette per droga. Arrestato dalla Guardia di Finanza nell’ottobre del 2013, dopo una breve latitanza, con l’accusa di essere promotore e finanziatore di un traffico internazionale di sostanze stupefacenti, 3 anni fa ‘Diabolik’ si è visto confiscare dai finanzieri beni per due milioni di euro. Piscitelli è stato coinvolto in diversi procedimenti penali, tra cui la vicenda di estorsione ai danni del presidente della Lazio Lotito per il quale è stata emessa nel febbraio del 2015 una sentenza di condanna per “tentata e reiterata estorsione aggravata.
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